Jennifer Jason Leigh, da Tarantino alla voce
di Anomalisa: "Il sesso è stato realistico"

Jennifer Jason Leigh, da Tarantino alla voce di Anomalisa: "Il sesso è stato realistico"

di Ilaria Ravarino
Una nomination ai Golden Globes e la prima nomination all'Oscar della sua vita: e tutto nel giro di un anno. Già tornata alla grande con Quentin Tarantino in The Hateful Eight, Jennifer Jason Leigh torna oggi al cinema come unica voce femminile del film d'animazione Anomalisa di Charlie Kaufman, premiato dalla giuria a Venezia. Per l'attrice, che fino a poco tempo fa meditava il ritiro, «questo è il periodo più felicedella mia vita».

Recitare solo con la voce non è riduttivo?
«No, al contrario. È liberatorio».

“Anomalisa” è un film sull'amore?
«Direi sulla ricerca dell'amore incondizionato, quello che passa per l'accettazione dell'altro. E dice anche un'altra cosa: che questo amore non dura. L'amore non è per sempre». 

È d'accordo?
«È una conclusione amara, ma è così. È nella natura dell'amore sembrare eterno anche se non lo è. È nella natura degli esseri umani non perdere la speranza che lo sia».

C'è anche una scena di sesso nel film. Molto realistica.
«Credo sia stata la scena di sesso più intima che abbia mai girato, nonostante il mio partner fosse a dieci metri da me. Anomalisa è capace di scuoterti profondamente, inganna il tuo cervello e ti fa dimenticare che non stai guardando attori, ma pupazzi». 

Si sente vicina al personaggio di Lisa?
«Tutte, in qualche modo, siamo Lisa. È una brava ragazza, dolce, vulnerabile e consapevole. Non si autocompatisce mai. Si accetta per quel che è, cioè imperfetta».

Senza il crowdfunding dei fan, “Anomalisa” non sarebbe mai stato prodotto. Che effetto le fa?
«È il sogno di ogni attore lavorare in un film voluto dal pubblico. Vederlo finito mi rende felice. È il miglior anno della mia vita. Era un secolo che non mi sentivo cosi». 

Unica donna per Tarantino. Com'è stato?«Mi sentivo fortunata a far parte di quell'incredibile banda di maschi. Non sono stata trattata diversamente da loro, eppure mi sentivo particolarmente amata». 

E i premi? Le interessano?
«Chiaro. È sempre bello sentirsi apprezzata. Ma un buon premio non compenserà mai una cattiva recensione».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Febbraio 2016, 10:46
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