Gina Lollobrigida, spariti nel nulla 9 milioni di euro dell'eredità: che fine hanno fatto i soldi?

Si sospetta che una parte dei soldi sia finita a Montecarlo

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di Niccolò Dainelli

Il patrimonio di Gina Lollobrigida continua a far parlare. L'ultimo tesoro dell'iconica attrice romana senza età è scomparso. Ben 9 milioni di euro che dall'ultimo inventario, effettuato lo scorso 26 aprile, sarebbero svaniti nel nulla. E - a conti fatti - ne rimarrebbero solo 500mila. 

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Secondo quanto riporta Valentina Errante de Il Messaggero, quel che resta del tesoro sarebbero circa di 800mila euro, a cui togliendo i debiti rimangono 500mila. Patrimonio sul quale è stata aperta una contesa. Non è chiaro cosa sia successo al ricavato dalla vendita dei tre immobili romani di via di San Sebastianello in piazza di Spagna, di un appartamento a Montecarlo, dei soldi prelevati o trasferiti su altri conti e delle auto dal valore di un milione e 500mila euro acquistate da Andrea Piazzolla.

Quest’ultimo è l’amministratore unico della società Vissi d’arte, che amministra i beni dell’attrice, e attualmente è sotto processo per circonvenzione di incapace e riciclaggio a seguito delle denunce dei familiari di Lollobrigida. Ciò che rimane sono le collezioni di icone, alcuni gioielli, quadri, mobili e la villa sull’Appia antica, che per il momento è sotto sequestro perché gli arredi erano già stati affidati a una casa d’aste.

 

 

L’inventario 

L’inventario dei beni dell’attrice, è iniziato a febbraio con circa dieci visite di tre ore ciascuna. Avvocati, notai ed esperti hanno fotografato e ricostruito quel che resta della donna. Che era solita circondarsi di putti e capitelli, mosaici, buddha, abiti di Hollywood e servizi di porcellana della tedesca Meissen.

Ammonta sugli 800mila euro.

E si tratta di un un rubino di colore rosso violaceo, taglio cushion di 1.200 euro. Gioielli e orologi per 15mila euro, 50mila euro di opere di arte orientali e di artisti contemporanei, mobili antichi, argenterie, stampe fotografiche d’autore, per un valore di 152mila euro.

Un tavolo con base in legno, scolpito, laccato e decorato riproducente dei tritoni e un mobile a due corpi con legno laccato e decorato con trionfi di fiori e volute, stimato circa 5 mila euro. Mentre in uno sgabuzzino c’è il copione dattiloscritto dello sceneggiato inedito su e con Fidel Castro. Sbuca anche un diario newyorkese realizzato negli anni Sessanta, ai tempi delle pellicole con Humphrey Bogart, Rock Hudson, Ernest Borgnine. E, infine, le 44 sculturine riferite a premi e riconoscimenti alla carriera dell’attrice.

 

Che fine hanno fatto i soldi?

Si sospetta che una parte dei soldi sia finita a Montecarlo. Una parte nella Bewick International Inc. Stando a un’inchiesta dell’Espresso, il 6 marzo 2014 è stata aperta una società offshore a Panama dove sarebbero finiti i fondi della Lollo.

A Panama è possibile aprire società anonime intestate a fiduciari. Per identificare il beneficiario conta la procura, ovvero il mandato a gestire i soldi della società. Nel caso della Bewick la beneficiaria è Luigia Gina Lollobrigida, che aveva pieni poteri nella gestione dei fondi. La delibera è firmata dai tre fiduciari dello studio Alcogal di Panama City.

E la traccia che porta oltreoceano parte dalla villa di Roma e dalla società a cui è intestata, la Vissi d’arte. Che a sua volta nel 2018 ha aperto un conto a Monaco con beneficiaria Lollobrigida.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 1 Maggio 2023, 21:47
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