Napoli Pizza Village: vince Valentino, 28enne
di Marano. Premiati anche due asiatici
di Valeria Arnaldi
Il Villaggio ha, infatti, ospitato la tredicesima edizione del Campionato mondiale del pizzaiolo, che ha incoronato il nuovo campione – il 28enne Valentino Libro, nato a Marano, in provincia di Napoli – ma soprattutto ha consacrato le nuove tendenze. Prima tra tutte, la passione giapponese per la pizza. La campionessa di pizza classica, infatti, è stata la nipponica Mayo Ota.
Una sorpresa che vanta però un precedente interessante: tre anni fa, infatti, fu un giapponese, Akinari “Pasquale” Makishima, a vincere il titolo mondiale. «I giapponesi sono studiosi molto attenti – dice uno degli organizzatori, Claudio Sebillo – Non si limitano ad imitare, come fanno i cuochi cinesi, ma vengono a studiare a Napoli per imparare i segreti dai nostri pizzaioli. Si fermano qui anche più di un anno, fino a quando non diventano padroni della tecnica. Unica pecca, la scarsa creatività». Insomma, ricette e tecniche si imparano ma non si mettono in discussione.
Sul podio, un altro straniero, il taiwanese Paul Muang, che ha vinto il Trofeo delle Nazioni. «In Oriente, la nostra pizza è ben rappresentata – prosegue Sebillo –. È in corso un vero riconoscimento culturale in termini di gusto». Riconoscimento anche per le donne, sempre più presenti nel mestiere. Le “pizzaiuole” sono ancora poche, ma aumentano. A determinare più interesse sarebbero, da un lato, i riflettori accesi sul mondo della cucina nelle sue diverse realtà, dall'altro, la crisi. «La pizza è in primo piano in tempi di crisi – aggiunge Sebillo – perché è un pasto completo a costi bassi». Differenze tra i sessi? «Non nella tecnica, semmai nella fantasia. Le donne sono più creative. Possiamo aspettarci molto dal loro ingresso nel settore». Il futuro della pizza italiana, dunque, è “rosa”. Ed economico.
A margine della competizione seria tra i “maestri”, si è tenuta una piccola gara ufficiosa di costi. La pizza più cara si mangia a Reykjavik, in Islanda, dove costa circa 17,50 euro. In Francia il prezzo medio è 14 euro. A Dubai, 10 euro. A Milano, la spesa di aggira tra 8 e 10 euro. A Napoli ancora meno, assicurano i pizzaioli, disposti a fare “sconti” su tutto. Tranne che sull'eccellenza.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Settembre 2014, 07:48
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