Supplenti: è caos sul rinnovo del contratto. Cisl: «Garantire il diritto alla retribuzione»

Supplenti: è caos sul rinnovo del contratto. Cisl: «Garantire il diritto alla retribuzione»

di Lorena Loiacono
Possono restare, anzi no: in questo momento di grandi incertezze, i supplenti della scuola sono i più colpiti. Il motivo? Sui loro contratti a tempo incombe un caos di norme tutto da sbrogliare: un pasticciaccio, come lo definiscono anche i sindacati, che va a colpire proprio coloro che in questi giorni stanno portando avanti la didattica online tra tante difficoltà. Nel decreto legge Cura Italia, il legge 18/2020, all’art. 121 si legge che “al fine di favorire la continuità occupazionale dei docenti già titolari di contratti di supplenza breve e saltuaria, nei periodi di chiusura o di sospensione delle attività didattiche ... il Ministero dell’istruzione assegna comunque alle istituzioni scolastiche statali le risorse finanziarie per i contratti di supplenza breve e saltuaria in base all’andamento storico della spesa e nel limite delle risorse iscritte”. 
A cui si aggiunge la nota ministeriale 392 del 18 marzo scorso con cui, di fatto, viene assicurata la conferma degli incarichi di supplenza anche con il rientro del titolare. Apparentemente una bella notizia per i precari. Ma il caos è servito: per i presidi è un problema capire come coniugare il rinnovo delle supplenze con l’andamento storico della spesa. Intanto le supplenze venivano prorogate con codice n19, per indicarne la particolarità, fino al 3 aprile, vale a dire la data indicata inizialmente come quella di chiusura delle scuole. Non solo, con la nota 8615, del 5 aprile, la situazione è ulteriormente cambiata: si legge infatti che, in base alla tendenza rilevata a marzo, non ci sono i presupposti per lo stanziamento, per aprile, di un budget di risorse da destinare in via straordinaria agli incarichi di supplenza breve ulteriori a quelli previsti dalla normativa per compensarne la flessione. Quindi per ora non verranno stanziati fondi in più. Che cosa accadrà a quei dirigenti che hanno invece mantenuto le supplenze, anche in presenza del docente titolare? Il rischio è di incorrere nel cosiddetto danno erariale. Sul caos è intervenuta anche la Cisl scuola con la richiesta di un incontro urgente al Ministero: “un pasticciaccio brutto – spiegano dal sindacato - devono essere garantiti sia il diritto alla retribuzione dei supplenti, che hanno comunque prestato servizio con contratto causale n19, anche qualora non sia stato ancora inserito a sistema, sia la posizione dei dirigenti scolastici che hanno conferito i contratti sulla base delle indicazioni fornite dalla Amministrazione”.
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Aprile 2020, 15:09
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