La difesa di Di Pietro
I legali del giovane, i quali negano che l'indagato stesse superando un veicolo nei pressi dell'incrocio, puntano invece a dimostrare che la mamma del bimbo possa aver tagliato la strada alla Lamborghini guidata da Matteo, senza dargli la dovuta precedenza: una tesi sulla quale gli avvocati insistono in virtù del fatto che la Smart ha riportato danni sulla fiancata destra. Quel che sembra ormai certo è che il suv Lamborghini noleggiato dal ventenne non viaggiava nei limiti dei 30 chilometri orari previsti in quella strada ma ben oltre, forse più del doppio: un dato che a prescindere farà la differenza sulle responsabilità.
Resta poi la positività dello youtuber ai cannabinoidi rilevata in pronto soccorso dopo le analisi del sangue a seguito dell' incidente, ma anche in questo caso bisognerà stabilire se e quando Di Pietro avesse assunto droghe. Non si esclude che il giovane, per il quale finora non è stata ritenuta necessaria alcuna misura cautelare, possa essere ascoltato dagli inquirenti a piazzale Clodio nei prossimi giorni. La sua casa è stata intanto perquisita, alla ricerca di video, cellulari o eventualmente droga, visti i risultati delle analisi. A finire sotto i riflettori è stata anche la sede della società TheBorderline, di cui Di Pietro era capo del cda e che aveva un fatturato annuo di circa 190 mila euro.