Daniele, Laura e Massimiliano. Storie diverse ma intrecciate in un unico fil rouge: la malattia. Avevano deciso di mettere fine alle loro sofferenze quando avevano capito che non c'era più nulla da fare. Laura non voleva più che gli occhi dei sui cari la vedessero in quelle condizioni, Daniele aveva la Sla e Massimiliano era prigioniero in un corpo che non gli apparteneva, come riporta Repubblica. Un ultimo saluto e poi la scelta del suicidio assistito o della sedazione. Gli ultimi momenti di vita sono sofferti ma consapevoli al punto tale da rendere la pillola meno amara.