Il satellite Ers-2 precipita sulla Terra: «Grosso come un autobus». Cosa si rischia (anche in Italia) e dove potrebbe atterrare

Mercoledì 21 Febbraio 2024, 09:05 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 13:35

Il satellite Ers-1 in funzione 16 anni

Il satellite è stato lanciato in orbita nell'aprile 1995, quattro anni dopo il gemello Ers-1, ed è rimasto in funzione per 16 anni, raccogliendo una grandissima quantità di dati su oceani, calotte polari e suolo, utili anche per il monitoraggio di disastri naturali come terremoti e inondazioni. Informazioni altrettanto preziose sul buco dell'ozono e su altri gasi inquinanti in atmosfera le ha raccolte grazie allo strumento Gome, realizzato dall'allora Officine Galileo di Campi Bisenzio, in seguito confluite in Leonardo.

La missione di Ers-2 si è conclusa nel 2011: sebbene il satellite fosse ancora funzionante, si è comunque deciso di terminare le operazioni e di deorbitarlo per mitigare la proliferazione di detriti spaziali. Il satellite è stato sottoposto a 66 manovre di deorbita nei mesi di luglio e agosto 2011, per poi essere completamente passivato (cioè privato di ogni energia interna) nel mese di settembre.

Le manovre hanno consumato il carburante residuo del satellite e abbassato la sua altitudine media da 785 a 573 chilometri, per ridurre il rischio di collisione con altri satelliti o detriti spaziali e per garantire che l'orbita decadesse abbastanza velocemente da consentirgli di rientrare nell'atmosfera terrestre entro 15 anni. Il momento è ora arrivato, preannunciato nei giorni scorsi dalle immagini dei 'ruzzoloni' spaziali che Ers-2 ha compiuto durante la sua caduta libera e, martedì sera, dall'ultimo passaggio visibile nei cieli dell'Europa centrale. Il saluto definitivo con cui Ers-2 si è congedato in vista del gran finale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA