Ostaggi israeliani, chi sono: da Shani a Noa, strappata dalle braccia del fidanzato. La tragedia dei giovani rapiti da Hamas

Domenica 8 Ottobre 2023, 14:00 - Ultimo aggiornamento: 21:59
Ostaggi israeliani, chi sono: da Shani a Noa, strappata dalle braccia del fidanzato. La tragedia dei giovani rapiti da Hamas
di Marco Prestisimone
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C'è Shani, tatuatrice con doppia cittadinanza tedesca e israeliana, che era al rave vicino alla Striscia di Gaza quando è partito l'attacco di Hamas. C'è Noa Argamani, studentessa di 25 anni, che tende le braccia verso il fidanzato mentre viene portata via su una moto gridando “non uccidetemi”. C'è il video di una famiglia israeliana, padre e madre rannicchiati coi figli che in sottofondo piangono e lei a un tratto urla «è il mio bambino!». Una ragazza viene spinta a forza, un braccio sanguinante, scalza, dentro un furgone mentre i militanti la filmano per ricordo. Sono decine le storie di donne, uomini, bambini e anziani presi in ostaggio dai miliziani di Hamas dopo l'attacco in Israele. L'ala militare, le Brigate al Qassam, fanno sapere che sono tenuti nei tunnel dell'organizzazione nella Striscia e in «case sicure». Ma intanto sui social corrono le foto dei dispersi mentre dalle famiglie partono appelli disperati. L'esercito israeliano ha istituito una unità di crisi dedicata proprio alla raccolta di informazioni sugli ostaggi (civili e militari) in mano ad Hamas a Gaza di cui ancora non si conosce il numero esatto. A capo della struttura è stato posto il generale Lior Carmeli. Secondo l'esercito, l'unità dovrà approntare un quadro situazionale per la localizzazione degli ostaggi. Alcune famiglie di questi hanno già ricevuto messaggi sui loro cari.

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