Le Iene, le denunce di due arbitri: quei voti "cambiati" e le prove nelle chat. «Ma non possiamo parlare, l'Aia non vuole»

Mercoledì 21 Febbraio 2024, 12:19 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 08:52

Perché l'Aia non concede interviste agli arbitri?

Ma perché l’associazione invita gli arbitri a farsi avanti e poi non concede colloqui a favore di telecamera? La Iena ne parla con il Ministro per lo Sport Andrea Abodi, portando al Ministero anche i due arbitri che, attraverso i microfoni della trasmissione, avevano raccontato la loro esperienza personale: Robert Avalos e Andrea Nasti. Il primo aveva pubblicamente contestato quanto accaduto con il designatore Gianluca Rocchi, il secondo aveva invece denunciato alcuni episodi controversi che a suo dire gli avrebbero impedito di arrivare in serie A.

Questo il dialogo tra il Ministro Abodi e Filippo Roma:

Filippo Roma: Ministro Buonasera! Guardi un po’ chi gli ho portato.

Andrea Abodi: È sempre un piacere ricevere delle persone che si presentano con il volto.

Filippo Roma: A proposito, ma perché Pacifici nega l'autorizzazione a parlare a chi usa i canali ufficiali e porta le prove?

Andrea Abodi: Non lo so, chiederò.

Filippo Roma: Non è un comportamento incoerente?

Andrea Abodi: In linea di principio sì. In questi momenti bisogna anche lasciar parlare, purché ci siano delle prove. Io credo che ne vada anche della credibilità dell'Associazione stessa, la cosa migliore da parte mia è parlare con il presidente dell'Aia e avere una risposta che sia convincente.

Filippo Roma: Baroni, Minelli, no? Perdono ogni grado di giustizia sportiva. Nel momento in cui si rivolgono invece alla Procura di Roma, da che erano stati dismessi vengono magicamente reintegrati. Ma come è spiegabile una cosa del genere?

Andrea Abodi: Non lo so. Beh, insomma, oggettivamente gli atteggiamenti ondivaghi…o uno va fino in fondo, oppure, per carità, magari c'è stata una distrazione. Però reputazione e credibilità sono i due fattori decisivi. Io lavoro soltanto per questo.

Filippo Roma: Lei cosa può fare di concreto per abbattere questo muro di gomma e far prevalere nel mondo arbitrale la meritocrazia una volta per tutte?

Andrea Abodi: Io vorrei, intanto, che il prossimo passo lo facesse la persona che non si è mostrata, per prendersi una responsabilità e denunciare.

Filippo Roma: Però ha visto che succede se poi quell’arbitro ci mette la faccia.

Andrea Abodi: Sono qua apposta. Quindi l'invito è a mostrarsi.

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