Gino Cecchettin: «Il libro è un regalo a mia figlia Giulia. Turetta? Anche io voglio giustizia ma non intendo alimentare l'odio»

Martedì 5 Marzo 2024, 12:35 - Ultimo aggiornamento: 21:34
Gino Cecchettin: «Il libro è un regalo a figlia Giulia. Turetta? Anche io voglio giustizia ma non intendo alimentare l'odio»
di Redazione web
1 Minuto di Lettura

«Cara Giulia, quello che ho imparato da mia figlia», sono 160 le pagine del libro scritto da Gino Cecchettin, con Marco Franzoso, presentato oggi pomeriggio al Teatro Verdi di Padova. «Quella doveva essere la settimana perfetta», inzia così quella che sembra una lunga e toccante lettera sugli ultimi momenti di serenità e sulle prime ore di angoscia fra l'11 e il 12 novembre 2023, su quella settimana in cui la speranza si è aggrovigliata alla disperazione, su questi 115 giorni in cui nulla è più stato com'era prima.

La quiete prima della tempesta. Il libro sul femminicidio parte da prima che tutto abbia inizio. «È un regalo per mia figlia Giulia», racconta al Gazzettino Gino Cecchettin. Tutto era pronto per la laurea di Giulia per la quale era stata organizzata una festa a sorpresa. Davide, l’ultimogenito, era contento perché quel giorno avrebbe festeggiato con loro, saltando la scuola. E infine Elena che sarebbe rientrata dall’estero per stare con la sua famiglia.

Gino mette insieme i pezzi, frammenti di normalità e attimi di gioia, i primi dopo la morte della moglie Monica, avvenuta un anno prima. «Vorrei ricordare ogni singola cosa dell’ultimo giorno insieme», spiega al Corriere del Veneto il padre della ragazza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA