Filippo Turetta, i "privilegi" in carcere e la rabbia degli altri detenuti: «Dopo soli due giorni già libri e colloqui con i genitori?»

Giovedì 30 Novembre 2023, 07:47 - Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 15:22

La rabbia per i "privilegi"

L’irritazione corre sulle frequenze virtuali di “radio carcere”, come registra l’associazione “Sbarre di zucchero”, attraverso le segnalazioni di reclusi e familiari. Filtra così l’indignazione perché «sono tutti concentrati sull’assassino di Giulia», dentro ma anche fuori, tanto che «gli avvocati dei detenuti hanno fatto fatica ad incontrare i propri assistiti per colpa dei giornalisti/fotografi» assiepati fuori dal cancello. Non a caso è intervenuta più volte la polizia penitenziaria, la cui dotazione effettiva è inferiore di 52 unità alle previsioni della pianta organica, secondo l’ultima relazione del Garante regionale dei diritti della persona. Confidava ieri una donna alla vicepresidente Micaela Tosato: «I ragazzi dentro sono seguiti meno del solito perché, come ha detto un brigadiere al mio compagno, adesso bisogna pensare al nuovo arrivato vip. Che schifo, sono sempre più schifata. E stamattina l’assassino ha il permesso di incontrare i genitori, nonostante non sia giorno di colloqui per la sua sezione...». Cioè quella parte dell’infermeria, chiamata “psichiatrica sperimentale”, che non prevede contatti con i familiari al mercoledì. Ma ad indispettire è stata anche la notizia dei due volumi, cioè il giallo di Agatha Christie e il romanzo di Aleksandr Puškin, prestati dalla biblioteca interna a Turetta: «Dopo solo due giorni ha già libri da leggere e colloquio con i genitori?».

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