Lo sfruttamento sessuale
Lo sfruttamento sessuale online ricomprende diversi fenomeni di aggressione ai minori: è nato quasi contestualmente all’avvento della rete internet e prevede l’uso del computer e di altri supporti tecnologici, per attività di pedofili prevalentemente. Il fenomeno è in rapida espansione poiché sfrutta le opportunità che via via la tecnologia offre e si inserisce nei cambiamenti sociali e di comunicazione che interessano tutta la società civile. La presenza di un supporto informatico, smartphone o computer, costituisce una variabile di peso psicologico non trascurabile nella definizione delle dinamiche tipiche del fenomeno.
Le vittime si sentono più protette nelle interazioni online, sono inclini a condividere informazioni private tramite i social, cercano la popolarità e fanno fatica a credere che dietro ad un atteggiamento confidenziale e seduttivo possa nascondersi un’autentica intenzione criminale.
L’impegno della Polizia Postale si è concentrato sul traffico di foto e video che ritraggono vittime minorenni di abusi sessuali, sulla loro identificazione attraverso un’intensa attività di monitoraggio delle comunità e dei siti dove il materiale viene scambiato, prodotto e commercializzato, per l’individuazione dei soggetti, anche stranieri coinvolti. Sono state numerose e significative le indagini condotte dagli Uffici della Specialità secondo la modalità sottocopertura, con agenti infiltrati in questi gruppi di élite criminale in cui il primato triste e deprecabile spetta sempre a persone che abusano di bambini a cui spesso sono legati da vincoli familiari e di vicinanza.