Cyberbullismo e sextortion, cresce l'allarme per i più piccoli: vittime di pedopornografia anche i minori di 13 anni. I dati della polizia postale

Lunedì 5 Febbraio 2024, 17:03 - Ultimo aggiornamento: 18:14

Il cyberbullismo

Il cyberbullismo è un’altra forma di minaccia che aggredisce i piccoli internauti ma che proviene, da coetanei, secondo una logica in cui il confine tra vittime e carnefici è labile e si incentra sull’impulsività tipica dell’età. Il mondo dei ragazzi ha conquistato nel tempo nuove prospettive laddove affianca ai luoghi tradizionali di socializzazione come il “muretto”, la piazza sotto casa, il bar dello sport, le così dette piazze virtuali, dalle chat ai socialnetwork attuali, dove le regole morali, i freni inibitori, le reazioni emotive, gli agiti aggressivi possono manifestarsi con maggiore “teatralità” e minor controllo. La maggioranza delle aggressioni in rete, delle diffamazioni via social avvengono tra ragazzi che si conoscono nella vita reale e hanno condiviso percorsi comuni: scuola, sport, tempo libero.

Nel 2023 sono stati trattati 291 casi di cyberbullismo. Per le vittime diventa difficile denunciare perché in molti casi non sanno di avere diritto ad una tutela, a volte credono di meritarsi certi insulti e non vogliono apparire fragili di fronte ai loro genitori, determinando quei vissuti di intrappolamento che possono condurre a forme di autopunizione, a restrizioni alimentari, a forme di disperazione profonda che possono sfociare in azioni irreversibili. Le principali forme di fragilità adolescenziale trovano in rete modo di essere rappresentate, raccontate, e spesso amplificate da circuiti informali, ma fortemente attrattivi per i ragazzi, in cui si cerca di fare gruppo, di aiutarsi, di fare fronte comune, apparentemente in un’ottica di reciproco rafforzamento, in realtà opponendosi alle cure e alla guarigione.

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