Lo studio in numeri
Secondo la ricerca, i proprietari di cani abituati a fare esercizio e che non sono in una condizione di isolamento hanno un rischio significativamente inferiore di sviluppare una demenza invalidante. Gli esperti suggeriscono che la cura di un cane potrebbe contribuire a mantenere l'attività fisica e la partecipazione sociale, anche in situazioni di restrizione delle interazioni, come durante la pandemia da Covid-19.
Lo studio coinvolgeva 11.194 anziani giapponesi, dai 65 agli 84 anni, fisicamente e cognitivamente indipendenti all'inizio dello studio. Dopo circa quattro anni, è emerso che i proprietari di cani avevano un indicatore di rischio di 0.6, significativamente più basso rispetto a coloro che possedevano gatti (0.98) o nessun animale (1.0). L'esercizio fisico regolare faceva la differenza per i proprietari di cani, con un indicatore di rischio di 0.37 per coloro che facevano regolarmente attività fisica, mentre quelli senza abitudini di esercizio avevano un indicatore di 0.89.