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La ricerca evidenzia per la prima volta che l'eccessiva reattività ai rumori tipica dei malati di schizofrenia è dovuta all'eccessiva presenza nel cervello dell'enzima Mpst, che produce grandi quantità di una molecola antiossidante, l'idrogeno solforato: la scoperta, fatta nei topi di laboratorio, ha trovato conferma anche nell'analisi post-mortem del cervello di alcuni pazienti messi a confronto con persone normali.
Ipotizzando quindi che Mpst potesse diventare un marcatore della malattia, i ricercatori hanno provato a quantificarne l'espressione nei follicoli piliferi di 150 persone colpite da schizofrenia e hanno scoperto che risulta aumentata rispetto alla norma.
Biomarker for schizophrenia can be detected in human hair
— Neuroscience News (@NeuroscienceNew) 28 ottobre 2019
MPST levels in hair could be a good biomarker for schizophrenia before other symptoms appear.https://t.co/MUCL3G0j2v
I dati ottenuti, non proprio perfetti, indicano che lo stress provocato dall'eccesso di idrogeno solforato potrebbe non essere alla base di tutti i casi di schizofrenia, ma apre comunque alla possibilità di sviluppare un test del capello per arrivare a una diagnosi precoce. Importanti novità potrebbero riguardare anche le terapie. «Attualmente circa il 30% dei pazienti con schizofrenia è resistente alla terapia con antagonisti dei recettori D2 della dopamina», ricorda il coordinatore dello studio Takeo Toshikawa. «I nostri risultati offrono un nuovo paradigma per sviluppare farmaci, e per questo stiamo già testando se l'inibizione della sintesi di idrogeno solfuro può alleviare i sintomi della schizofrenia nei topi di laboratorio».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 28 Ottobre 2019, 19:25
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