I presidenti delle Regioni l'altro giorno hanno incalzato il ministro Speranza: chi lavora negli ospedali da mesi non ha respiro, vi sono categorie a cui chiediamo enormi sacrifici, eppure i 50mila medici di base che abbiamo sul territorio non vengono coinvolti a sufficienza nella guerra al coronavirus. Perché non si fanno carico, quanto meno, dei pazienti in isolamento? Perché non fanno loro i tamponi negli studi medici? Anche il Comitato tecnico scientifico, da molte settimane, chiede un maggiore impegno da parte dei medici di base. Di fronte a questa pressione, dal Ministero della Salute ribattono che il problema è conosciuto, ma che c'è una trattativa in corso con le associazioni dei medici di medicina generale, per coinvolgerli maggiormente nelle operazioni di contrasto della pandemia.
Secondo Pierluigi Bartoletti, vicepresidente vicario di Fimmg (la federazione dei medici di medicina generale) l'accordo domani dovrebbe essere siglato.
Qualcosa in realtà già si è mosso. Il Lazio, ad esempio, ha diffuso un bando pubblico per chiedere quali medici di base fossero disponibili a eseguire i tamponi: su 4.000 hanno risposto in 330, un numero non straordinario, ma un punto di partenza. Inoltre, nelle Uscar, le squadre di camici bianchi che girano sul territorio e che in certe situazioni vanno nelle abitazioni dei casi sospetti, ci sono anche i medici di famiglia. «Ma dobbiamo coinvolgerli maggiormente - dice l'assessore alla Salute, Alessio D'Amato - anche per l'assistenza e il tracciamento. Da noi ci sono 20.000 persone in isolamento e 4.000 medici di famiglia, sarebbe sufficiente che ognuno di loro si facesse carico di 5 pazienti». Un ragionamento simile lo fa anche Marco Marsilio, presidente dell'Abruzzo, dove i medici di base sono 2.000.
LE FORZE
In tutta Italia sono 50.000 e se è vero che nella prima ondata, in Lombardia, alcuni medici di famiglia sono stati contagiati e sono morti per prestare assistenza, oggi le segnalazioni di chi magari ha i sintomi, ma non riesce a mettersi in contatto con il proprio medico sono numerose.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 26 Ottobre 2020, 06:36
© RIPRODUZIONE RISERVATA