Covid, la prima malata di Roma: «Combatto ancora con dolori e fatica, i vicini hanno paura di me»
For the scientists digging deeply into the details of the immune response to SARS-CoV-2, the data are so far unsurprising — and that bodes well. https://t.co/xDrFoFTFBm
— Nature (@nature) August 26, 2020
Già nei mesi scorsi si era osservato che i malati di Covid-19 avevano elevati livelli di citochine e chemochine (molecole fondamentali nel regolare e attivare i meccanismi difensivi e processi infiammatori) rispetto a chi non aveva contratto il virus. Tuttavia, alcuni di questi fattori e molecole sono risultati maggiori negli uomini, mentre nelle donne livelli più alti di risposta immunitaria innata data dalle citochine sono risultati collegati ad una malattia più forte. Secondo lo studio i pazienti maschili potrebbero trarre beneficio da terapie che aumentano la risposta delle cellule T mentre le donne da farmaci che mitighino la prima risposta immunitaria innata. Tuttavia, concludono i ricercatori, non è possibile scartare altri possibili fattori che incidano sul rischio di avere una forma più forte di malattia nei due sessi.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Agosto 2020, 18:20
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