Allergie, non Covid: curiamole sempre senza confonderci

Allergie, non Covid: curiamole sempre senza confonderci

di Maria Rita Montebelli

La primavera, per nove milioni di italiani, vuol dire pollini, rinite, asma. In una parola, allergia. Ai nove milioni di allergici dobbiamo aggiungere i tre milioni di asmatici. Pazienti per i quali, in questo periodo, le condizioni di salute sono rese ancora più complesse dalla pandemia.

La rinite allergica si manifesta con la comparsa di ostruzione e secrezioni nasali, starnuti e congiuntivite; i sintomi cardine dell'asma sono invece tosse, respiro sibilante e respiro corto (dispnea) e alcuni di questi (tosse secca, congestione nasale, congiuntivite, dispnea) sono in comune con l'infezione da SARS CoV-2. Ma è la febbre a fare la differenza, presente solo nel Covid-19 e mai nelle allergie.

Le persone affette da asma moderato-grave sono più a rischio di un'evoluzione complicata in caso di Covid-19, ma il fatto di soffrire di rinite allergica o di asma bronchiale non espone ad aumentato rischio di contagio.
Per quanto riguarda il vaccino gli allergici non devono assolutamente rinunciarvi, non essendo a maggior rischio di reazioni avverse rispetto alla popolazione generale. A meno di non avere una storia di allergia proprio a questo vaccino o di essere affetti da mastocitosi (una malattia rara), come ricorda l'Accademia Europea di Allergologia ed Immunologia Clinica.

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Gli starnuti

Ma con l'emergenza Covid «c'è un proliferare di persone colpite da asma allergico, con forme respiratorie intense e severe, che si preoccupano e temono di essersi infettate» commenta l'immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud della Fondazione italiana di medicina personalizzata. «Ricordiamo - aggiunge Minelli - che nella fase critica della patologia allergica i pazienti possono presentare disturbi a carico degli occhi, come lacrimazione, arrossamento e prurito delle congiuntive, fotofobia, cioè sensazione soggettiva di fastidio per esposizione a luce intensa; ma anche sintomi nasali con prurito e starnuti ripetuti, sensazione di naso chiuso e progressiva riduzione dell'olfatto».

Importante, secondo gli esperti, è non interrompere le cure, soprattutto nel caso di terapie biologiche o corticosteroidi per via inalatoria.

Infine, la mascherina (va bene quella chirurgica), lungi dal comportare rischi aggiuntivi di difficoltà respiratorie per il popolo degli allergici e degli asmatici, rappresenta un valido scudo non solo contro il virus, ma anche per gli allergeni dispersi nell'aria, come i pollini delle piante in fioritura. Attenzione anche all'aria dalle finestre quando si è in casa: se c'è vento meglio aspettare che si plachi per non rischiare una crisi respiratoria. Raccomandazione che, in questo momento, si scontra con la raccomandazione anti-Covid che invita ad arieggiare il più possibile le stanze. Ma un compromesso si può trovare.

L'informazione

Per aiutare i pazienti allergici a fare le scelte giuste è stata avviata una campagna di informazione Un Respiro di Salute) (unrespirodisalute.it) organizzata, con il sostegno non condizionato di Chiesi, da Federasma e Allergie Odv, con il patrocinio dell'Accademia italiana di rinologia, della Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica e della Società italiana per le malattie respiratorie infantili.

 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 14 Aprile 2021, 09:20
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