È giallo a Ostia sulle cause della morte di Giovanna Petroni, 76 anni, la vedova deceduta ieri mattina al San Camillo dopo una caduta al parco del Drago, a Dragona, dove sabato mattina stava passeggiando con il cane del figlio. La donna era stata portata dal 118 al pronto soccorso dell’ospedale Grassi dove sarebbe arrivata incosciente. I medici dell’Ares e i collegi del nosocomio si sarebbero immediatamente resi conto delle gravi condizioni della 76enne che presentava fratture alle vertebre, alle costole e un edema cerebrale dovuto a un trauma. Un quadro clinico che ha insospettito il personale del pronto soccorso, poco convinto che l’incidente avuto al parco potesse aver causato tutte quelle lesioni.
Il sospetto
Per questo i medici hanno chiesto l’intervento dei poliziotti del X Distretto Lido che ora stanno indagando sull’episodio. La polizia sta visionando le telecamere della zona. Viste le condizioni allarmanti, la donna era stata quindi trasferita all’ospedale San Camillo dove nonostante le cure è morta nella tarda mattinata di ieri. Intanto gli agenti stanno ricostruendo le ultime ore di vita dell’anziana. Giovanna Petroni viveva a Roma, in zona Casilina e sabato mattina era a Ostia per occuparsi del cane del figlio, fuori qualche giorno per motivi di lavoro. Aveva raggiunto il parco a bordo della sua auto e dopo aver parcheggiato aveva proseguito a piedi con il cucciolo di Golden retriever al guinzaglio.
Poi il mancamento e la caduta a terra, tra l’erba e la stradina sterrata. Ad assistere alla scena alcuni proprietari di cani che si erano avvicinati per aiutarla. «Ci siamo offerti di chiamare il 118 – raccontano un paio di ragazzi – ma all’inizio la signora non voleva.
Solo a quel punto la donna è salita in ambulanza. «I medici del 118 hanno dovuto insistere – aggiungono i ragazzi – la signora non era così convinta di andare in ospedale. Continuava a dire di stare bene. Poi per fortuna il personale di soccorso è riuscita a persuaderla». I residenti escludono che Giovanna Petroni sia stata aggredita da qualcuno mentre passeggiava. «Questo è un parco frequentato dagli abitanti del quartiere – dicono – ci sono anziani, famiglie, ragazzi. La maggior parte delle persone viene qui per correre, giocare con il cane, incontrare gli amici. È pulito e ordinato grazie al grande lavoro dei volontari che in un certo senso lo controllano anche. Avremmo saputo di un’aggressione, di una violenza». L’area, però, è piuttosto grande, lontana circa quattro chilometri, con diversi accessi e qualcosa potrebbe essere capitato alla donna poco prima di entrare.
Ultimo aggiornamento: Martedì 11 Ottobre 2022, 15:49
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