«L'intossicazione acuta» da eroina che causò la morte di Libero De Rienzo, il 15 luglio scorso, fu dovuta alla sostanza che il pusher gambiano Mustafà Minte Lamin aveva venduto all'attore alcune ore prima. Per questo il gup di Roma lo ha rinviato a giudizio oggi anche con la pesante accusa di morte come conseguenza di altro reato. Per Lamin il processo è stato fissato al prossimo 6 aprile davanti al giudice monocratico. Nei suoi confronti i pm di piazzale Clodio contestano inoltre i reati di detenzione e cessione di stupefacenti. Il pusher venne arrestato il 28 agosto scorso al termine di una serrata attività di indagine svolta dai carabinieri.
Libero De Rienzo, pusher a processo
In base a quanto accertato dagli inquirenti la «sostanza killer» sarebbe stata ceduta a De Rienzo il 14 luglio, ventiquattro ore prima di quando fu trovato, privo di vita, nella sua abitazione in zona Madonna del Riposo. Lamin venne bloccato in flagranza di reato a Torre Angela, proprio mentre era intento a spacciare.
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GLI ACCERTAMENTI
Secondo l'accusa oltre a De Rienzo, il pusher aveva ceduto droga ad almeno altre cinque persone in quei giorni.
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Le indagini hanno permesso di acquisire elementi sul fatto che fosse stato proprio lo spacciatore gambiano a cedere, nel pomeriggio di mercoledì 14 luglio, la dose di eroina a De Rienzo. Ad inchiodare l'arrestato anche l'analisi dei tabulati telefonici che ha consentito di individuare la posizione dello spacciatore proprio nei pressi dell'abitazione dell'attore napoletano nel pomeriggio di quindici giorni fa.
Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Febbraio 2023, 16:19
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