Roma, abusava di un disabile: assistente scolastico condannato a sette anni

Abusava di un disabile, assistente scolastico condannato a sette anni

di Adelaide Pierucci
L'orco non potrà rimettere piede in una scuola. E per sette anni dovrà restare in carcere. Davanti ai giudici ha scelto il giudizio abbreviato, il rito che gli concedeva uno sconto della pena di un terzo, l'educatore pedofilo che per mesi in una scuola primaria in zona Romanina ha approfittato in bagno di un bambino di 9 anni disabile. Un alunno con uno sviluppo cognitivo di tre o quattro anni, seguito da una maestra di sostegno e da lui, dal pedofilo senza scupoli, che aveva avuto il compito di aiutarlo ed invece lo usava per i suoi sfoghi sessuali, senza arrestarsi nemmeno davanti alle implorazioni del piccolo: «Ti prego faccio il bravo. Faccio il bravo». Ad inchiodarlo è stata una telecamera installata su ordine della procura nei bagni dell'istituto scolastico. La condanna per G.P., 40 anni, ritenuto fino al momento dell'arresto, lo scorso aprile, un lavoratore irreprensibile, è stata stabilita ieri dal gip Maria Teresa Tomaselli: sette anni di carcere per il reato di violenza sessuale aggravata. Il pm Silvia Santucci, titolare dell'inchiesta, ne aveva chiesti otto. L'orco aveva il compito di cambiare il pannolino al piccolo. Ed era allora che ne approfittava con molestie via via sempre più gravi.

ELEVATO PERICOLO
Il giudici del Riesame, presieduti da Gianluca Soana, nel respingere la scarcerazione, richiesta della difesa, qualche settimana dopo l'arresto, avevano sottolineato la «sconcertante sequenza di fatti»,«l'elevato pericolo di recidiva dell'indagato vista l'incapacità di controllare le proprie pulsioni», eppure «l'estrema lucidità dell'azione», «che potrebberlo spingerlo ad analoghe iniziative violente nei confronti di altri minori». La procura non poteva escludere che potesse essere avvenuto, così per mesi ha avviato riscontri e interrogatori a tappeto per accertare se l'assistente scolastico potesse aver abusato di altri alunni in passato. «Sono pentito, chiedo perdono» ha pianto in aula l'uomo in vista della condanna. «Chiedo scusa al piccolo, alla famiglia, alla scuola». Un pentimento che non potrà mai purtroppo lenire l'orrore.


 
A scoperchiare il caso l'attenzione della maestra di sostegno che, già insospettita da strane curiosità mostrate dal bambino, aveva notato da settimane la strana abitudine dell'educatore di soffermarsi in bagno con il piccolo. Allora aveva deciso di origliare, di mettere in guardia i genitori facendo finire il caso a piazzale Clodio, poi finito sulla scrivania del pm Santucci, un magistrato del pool antiviolenze. I riscontri sono arrivati la mattina stessa della installazione delle telecamere nei bagni dei piccoli. Il bambino subisce, in momenti diversi, a distanza di pochi minuti due approcci. L'orco verrà arrestato sul fatto dalla polizia. Nel video si sente l'assistente scolastico che dice «schhhh..» al piccolo per zittirlo. Si è scoperto poi che il bambino aveva mostrato anomale attenzioni, che associava al nome dell'assistente scolastico, già dalla fine del precedente anno scolastico. L'alunno aveva ancora il pannolino per il suo disagio. I rischi più alti così il piccolo li correva proprio allora, al momento del cambio.
 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Luglio 2016, 08:37