Soprattutto da parte della Cina che resta il più stretto alleato della Corea del Nord. L'ultimo esperimento missilistico di Pyongyang, che ha dimostrato di avere un 'supermissilè in grado di colpire ovunque gli Stati Uniti, «è un'azione che avvicina il mondo alla guerra, non lo allontana», ha tuonato Haley. «Anche se è un conflitto che gli Usa non cercano - ha aggiunto l'ambasciatrice Usa - e se ci sarà una guerra, il regime nordcoreano sarà completamente distrutto». Quindi l'ennesimo appello alla comunità internazionale (rivolto ancora una volta soprattutto a Pechino) per «tagliare tutti i rapporti con Pyongyang», per isolare ulteriormente il regime di Kim: dai rapporti diplomatici, alla cooperazione militare, scientifica e commerciale, passando per lo stop a tutte le importazioni ed esportazioni. «Invece - ha denunciato - alcuni paesi continuano ancora a finanziare il programma nucleare nordcoreano». Intanto l'ambasciatore italiano Sebastiano Cardi, presidente di turno dei Quindici e del comitato sanzioni del Consiglio di sicurezza, ha spiegato come le misure restrittive decise contro la Corea del Nord stiano funzionando: «Ma si può fare di più per farle applicare», ha sottolineato.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 30 Novembre 2017, 07:43
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