Vittorio Di Battista e il lavoratore in nero: «Ho sbagliato, ma in Italia è diffuso»

Vittorio Di Battista e il lavoratore in nero: «Ho sbagliato, ma in Italia è diffuso»
Il primo a parlare del caso, anticipando lo scoop de Le Iene, era stato proprio Alessandro Di Battista. L'esponente del M5S, infatti, pochi giorni fa su Facebook aveva annunciato: «Ho parlato con mio padre, mi ha confessato di aver assunto un lavoratore in nero nell'azienda di famiglia, sono incazzato nero». Il videomessaggio di Di Battista era giunto poche ore dopo l'incontro tra il padre, Vittorio, e l'inviato de Le Iene, Filippo Roma.

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Vittorio Di Battista, incalzato dall'inviato della trasmissione di Italia 1, aveva confessato di avere gli stessi 'problemi' di Antonio Di Maio, padre del vicepremier Luigi, e Tiziano Renzi, padre dell'ex premier Matteo. «Sì, confesso: ho avuto un lavoratore in nero nella mia azienda, pensi che scoop. Lavorava in media quattro-cinque ore a settimana. Non è bello, ma mi pare obbligato» - spiega Vittorio Di Battista - «Per certi aspetti, giustifico il lavoro in nero, in Italia è diffuso in maniera totale. Si dovrebbe cercare di contrastarlo, ma andando a colpire la situazione che non consente agli imprenditori di assumere in maniera regolare, perché costa un sacco di soldi».

Vittorio Di Battista, poi, non nasconde le proprie simpatie politiche: «Faccetta nera è una canzone assolutamente antirazzista. Sono culturalmente fascista, del fascismo apprezzo l'etica e lo sviluppo delle opere pubbliche, ma non l'aspetto dittatoriale e le leggi razziali, sono una persona molto democratica». Il figlio, Alessandro Di Battista, ha invece spiegato: «Non sapevo nulla di questo lavoratore in nero, l'ho saputo solo dopo che mio padre ha parlato con voi. Dopo essere andati dai padri di Matteo Renzi, di Luigi Di Maio e dal mio, ora voi dovreste andare da Berlusconi e chiedergli conto della condanna per mafia di Marcello Dell'Utri». Filippo Roma, a questo punto, controbatte: «Silvio Berlusconi è il nostro editore e tutti lo sanno, ma non ci ha mai chiesto di non mandare in onda un servizio. Ora facciamo le pulci a voi perché ci siete voi al governo, siete voi che dovete risolvere queste situazioni». Alla fine, Alessandro Di Battista promette: «Regolarizzeremo quel lavoratore».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Marzo 2023, 04:26
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