Recuperati 821 reperti archeologici trafugati all'Italia. Sangiuliano: «Stroncare il mercato illegale»

Recuperati 821 reperti archeologici trafugati all'Italia. Sangiuliano: «Stroncare il mercato illegale»

di Marco Castoro

Il Sistema Paese coordinato dal MiC sta cominciando a dare risultati tangibili. Sono stati recuperati 821 reperti grazie a un accordo transativo firmato dal MiC con la società inglese Symes Ltd. Molte delle opere ritrovate sono esposte a Castel Sant'Angelo, tra cui reperti appartenenti all'VIII secolo e al Medioevo. Vasi, vestiario, monili, osso e ambra, armi, utensili, sarcofagi, urne, statuari di bronzo e marmo tutti sottratti (ma ora recuperati) dal territorio italiano.

Quindi se le istituzioni fanno gioco di squadra anche le archeomafie possono essere sconfitte. «L'Italia non deve chiedere ma pretendere le restituzioni, magari mediante un accordo, dell'arte depredata per anni dalle archeomafie che cominciano dal tombarolo e il ricettatore fino ad arrivare al trafficante e mercante d'arte», ha detto il generale Vincenzo Molinese, comandante del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. 

«Il mercato illegale deve essere stroncato. Il materiale recuperato non deve finire nei depositi ma va subito musualizzato per essere fruibile al pubblico nelle grandi mostre internazionali promosse dalle istituzioni che permettono la circolazione legale delle opere», così il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in chiusura della conferenza stampa svoltasi al Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo che oltre alla presenza del ministro Sangiuliano ha visto la partecipazione come relatori di Mario Turetta (Segretario Generale del Ministero della cultura), Lorenzo d’Ascia (Avvocato dell’Avvocatura Generale dello Stato), il Gen di B. Vincenzo Molinese (Comandante del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale), S.E. Eleni Sourani, (Ambasciatore di Grecia in Italia). 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 31 Maggio 2023, 15:12
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