«Campagna ibrida dei russi
contro G7 in Italia e Europee»

La relazione annuale dell’intelligence. «Dopo Gaza cresce il rischio attentati»

«Campagna ibrida dei russi contro G7 in Italia e Europee»

di Giammarco Oberto

Spionaggio, cyberattacchi, disinformazione, sfruttamento dei flussi migratori per destabilizzare gli Stati: è la cosiddetta “guerra ibrida” lanciata dalla Russia «in danno dell’Italia e dell’Occidente intero». È l’allarme lanciato dalla nostra intelligence nella relazione annuale presentata ieri nella sede dei Servizi a Roma.

È un intero arsenale non convenzionale, quello usato dal Cremlino nel 2023 per destabilizzare i Paesi che sostengono l’Ucraina, Italia in testa.

Mosca ha cercato di ostacolare le iniziative italiane ed europee di diversificazione energetica e di introduzione del price cap sul gas russo con propaganda «atta a inquinare l'informazione verso il grande pubblico circa l'andamento dei prezzi dell'energia». Nel 2023, rileva ancora l'intelligence, gli apparati di informazione legati al Cremlino hanno continuato a operare per minare la coesione europea e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni sia nazionali che della Ue e della Nato: «Le narrazioni diffuse dalle campagne disinformative russe hanno riguardato, anche nel 2023, la colpevolizzazione della Nato e dei Paesi occidentali per la guerra in Ucraina».

L'attenzione dell'intelligence è rivolta ora ai prossimi eventi che catalizzeranno campagne disinformative: le elezioni europee di giugno, la presidenza italiana del G7, l'uscita dalla Via della seta. Il direttore del Dis, Elisabetta Belloni (nella foto), ha ricordato che quest'anno ben «76 Paesi, pari alla metà della popolazione mondiale, andranno al voto e ci sono rischi di interferenze e condizionamenti dei processi elettorali attraverso la minaccia ibrida». Nel complesso, comunque, rassicura la relazione, «l'Italia e, più generalmente, i Paesi occidentali continuano a dimostrare un buon livello di resilienza sia rispetto al condizionamento dell'opinione pubblica, sia sul versante economico e della tutela degli asset strategici».

Non solo Russia. Gli 007 segnalano anche la «rivitalizzazione della propaganda jihadista» innescata dalla guerra nella Striscia di Gaza. È «concreto» il rischio che la crisi possa costituire «una cassa di risonanza per il messaggio jihadista», e potrebbe fare da innesco di «potenziali lupi solitari stanziati in Europa, inducendoli a passare all'azione».

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Ultimo aggiornamento: Giovedì 29 Febbraio 2024, 06:00