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Tria ha spiegato quindi che «una parte del deficit programmatico va agli investimenti addizionali pari a 15 miliardi nei prossimi anni» e ha assicurato « l'impegno a ridurre in modo costante il debito verso l'obiettivo concordato con l'Europa con un'accelerazione rispetto al passato».
Intervenendo alla presentazione del rapporto del Centro studi di Confindustria, Tria ha concordato sul «rallentamento dell'economia mondiale e dell'Eurozona che si riflette sull'Italia con il rallentamento dell'export, dei consumi e anche degli investimenti privati. Ma il vero problema al di là della fase congiunturale è che da 10 anni la crescita è più bassa della media europea e questo incide sul tasso di occupazione».
In questo senso si spiega la necessità di orientare la Manovra alla crescita, con «un cambiamento profondo della politica economica e di bilancio che finora non hanno consentito la riduzione della disoccupazione e del debito pubblico.
Nel corso della legislatura - ha detto il ministro - è auspicabile che gli investimenti ritornino ai livelli pre-crisi e si recuperino spazi finanziari». Allo scopo di accelerare gli investimenti il ministro ha ribadito che sarà creata una task force ad hoc entro fine anno. Sulle misure della Legge di Bilancio Tria ha confermato che «gli spazi delle promesse andranno trovati nel corso della legislatura», che «gli aumenti Iva nel 2019 saranno cancellati» e che per la Nota di aggiornamento al Def si stanno ancora limando i dettagli. Bab
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 3 Ottobre 2018, 13:55
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