Timothy Ormezzano
Tutto confermato. A meno di improbabili deroghe last minute,

Timothy Ormezzano
Tutto confermato. A meno di improbabili deroghe last minute, Juve-Inter di domenica (ore 20.45) andrà in scena a porte chiuse. Proprio come Udinese-Fiorentina, Milan-Genoa, Parma-Spal e Sassuolo-Brescia. La riunione di ieri sera alla Regione Piemonte ha confermato la decisione iniziale del prefetto di Torino Claudio Palomba.
Il decreto governativo aveva fissato proprio per domenica l'ultimo giorno di restrizioni. Dopodiché, liberi tutti. Impossibile rinviare la partitissima di Torino al lunedì, con la Coppa Italia dietro l'angolo. L'atteso ritorno di Antonio Conte allo Stadium, con addosso i colori dei carissimi nemici nerazzurri, avverrà dunque in un silenzio assordante. E, va da sé, il derby d'Italia chiuso per l'emergenza coronavirus solleverà un vespaio di polemiche. Se si dovesse decidere per le porte chiuse che vengano estese a tutte le partite di Serie A, aveva detto Maurizio Sarri, pensando alle possibili ricadute sulla corsa-scudetto. Sulla questione è intervenuto anche l'ad nerazzurro Beppe Marotta: La tutela dei cittadini, come ha detto anche Agnelli, va salvaguardata. Accettiamo a malincuore la decisione. Come da regolamento interno, la Juve non rimborserà i tagliandi già acquistati per il big match che l'anno scorso fece registrare 41.495 spettatori per 3,1 milioni di incasso. Ma il club valuta iniziative a favore di chi aveva acquistato il biglietto.
Un provvedimento, quello delle porte chiuse, che ha scatenato le proteste dei tifosi e messo in moto l'Antitrust. Se inoltre Sky dovesse formalizzare la richiesta di messa in onda di Juve-Inter in chiaro (sul canale Tv8), la Lega Calcio negherebbe il via libera.

Ultimo aggiornamento: Venerdì 28 Febbraio 2020, 05:01
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