Maxi-multa Ue, il governo si ribella

Mario Fabbroni
La Commissione europea ha deciso: la procedura per debito contro l'Italia «è giustificata», anzi viene sottolineato che «il criterio del debito non è rispettato» e che la deviazione dalle regole viene ritenuta «un fattore aggravante». Ora dovrà esprimersi il comitato economico finanziario entro 15 giorni, dopodiché la Commissione potrà raccomandare ufficialmente l'apertura della procedura. Il 9 luglio sarà l'Ecofin a dare, eventualmente, il via libera finale. Ma l'Italia rischia di pagare una multa salatissima da almeno 3,5 miliardi, tanto che il ministro Tria ha già annunciato un'eventuale Manovra-bis di correzione dei conti pari allo stesso importo.
«Quota 100 non si tocca e, sia chiaro, le pensioni degli italiani non si toccano!», scrive subito dopo la comunicazione di Bruxelles il vicepremier Luigi Di Maio su Facebook. Il responsabile del dicastero di Lavoro e Svuluppo prosegue: «Inconcepibile che un Paese con 6 milioni di disoccupati reali e migliaia di aziende che producono sotto il loro potenziale venga messo in croce perché vuole investire sulla crescita, il lavoro e la riduzione delle tasse». Quindi le due stoccate: «In questa Ue diamo senza ricevere, così non va. Basti solo la questione migranti, dove l'Italia è stata lasciata completamente sola. E poi il debito, su cui potrebbe scattare la procedura d'infrazione, è stato contratto dal Pd». Immediata la reazione del segretario Pd, Nicola Zingaretti: «Di Maio vive nel Grande Fratello, la sua è una pessima battuta che non fa affatto ridere, visto che ci vano di mezzo gli italiani».
Decisamente più pacate le parole di Matteo Salvini: «I mercati vogliono un'Italia che corre e cresce. I vincoli europei si possono rivedere. Gli italiani ci pagano lo stipendio per questo, per stare meglio, non per stare male. Nessuna manovra correttiva, anzi abbasseremo le tasse». E ancora: «La lettera dell'Ue ci dice che abbiamo sbagliato a iniziare a smontare la legge Fornero e ad approvare Quota 100? Io rispondo educatamente che siamo solo all'inizio, perché l'obiettivo è quota 41. Andare in pensione dopo 41 anni di fabbrica, di negozio o di ospedale - ha sottolineato il leader della Lega - mi sembra il minimo».
Il segretario della Lega lancia pure messaggi di fiducia nella mediazione che il premier Giuseppe Conte si è riproposto di tenere con i vertici di Bruxelles: «Totale fiducia in Conte ma per riuscire nell'impresa serve un cambio di marcia nella Ue». Sarebbe addirittura in corso una ulteriore mediazione della Germania, che intende far riavvicinare il ministro Tria e il responsabile delle Finanze europee.
E arriva anche l'indiscrezione che sul nome del leghista Giorgetti come possibile Commissario europeo, M5s non farrebbe alcuna ostruzione. Anzi...
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Giugno 2019, 05:01
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