«Ha voluto punire il suo corpo violato»

Maura Manca, presidente dell'Osservatorio nazionale Adolescenza, può una violenza sessuale portare al gesto estremo del suicidio?
«Sì, se la vittima pensa di non avere altra via d'uscita. Evidentemente questa ragazza, finita sull'asfalto dopo un volo dal balcone di casa di un'amica nel centro di Roma, non ne aveva».
Forse intende dire che non è stato fatto abbastanza per aiutarla?
«Qualcosa non ha funzionato: le vittime di stupro, dopo l'atto della denuncia (di per sé già difficilissimo da portare a compimento), si aspettano che qualcosa cambi nella loro vita. In questo caso, è evidente che la ragazza continuava a sentirsi sola, senza via d'uscita appunto».
Perché è tanto difficile denunciare una violenza sessuale subìta?
Le vittime di stupro temono il confronto con il mondo esterno dopo che hanno dovuto sopportare l'onta di una simile forma di violenza, temono insomma il giudizio degli altri. Spesso, quando raccontano della violenza, non riescono neanche a guardare l'interlocutore negli occhi. Hanno paura di sentirsi dire che se la sono cercata».
Perché Caroline si è lanciata da casa di un'amica?
«Probabilmente quel luogo le era più familiare di altri. Lì ha deciso di esprimere il suo dolore».
Che impatto psicologico ha uno stupro sulla vittima?
«Un impatto devastante, ti cambia la vita a tutte le età. Nell'età dello sviluppo poi, le conseguenze sono anche peggiori».
Forse perché si è più fragili...
«Quando si è così giovani, si pensa sempre che queste cose accadano agli altri. Quando invece ci si scontra con la realtà in maniera tanto feroce, l'impatto negativo è fortissimo. A volte è troppo difficile da sostenere».
Quali sono i segnali da cogliere?
«Le vittime di violenza si chiudono in se stesse. Cambiano sia il modo di vestire, quasi per non farsi più notare, sia quello di lavarsi, perché si sentono sporche. Spesso cambiano l'uso che fanno dei social postando frasi e canzoni molto profonde e tristi. Hanno sbalzi d'umore, invece attribuiti all'adolescenza».
Come si reagisce ad uno stupro?
«C'è chi reagisce con resilienza e trova una via d'uscita e chi invece va in depressione, diventa autolesionista e addirittura, come in questo caso, decide di togliersi la vita. È come se si volesse punire il proprio corpo, in conseguenza della violenza ricevuta».
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Febbraio 2019, 05:01
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