Birkenstock, il grande no E Amazon resta a piedi

Birkenstock, il grande no E Amazon resta a piedi
Alessio Caprodossi
Birkenstock abbandona Amazon. Se la notizia sorprende, colpisce ancor più il motivo per il quale l'azienda di calzature ha deciso di chiudere il rapporto con il rivenditore statunitense: «Il rapporto di fiducia si è interrotto a causa delle ripetute vendite di prodotti contraffatti sulla piattaforma online».
Questo il passaggio principale della nota che ha sancito una separazione imminente, perché dal primo gennaio prossimo non ci saranno più rapporti commerciali tra le parti. Per i dirigenti tedeschi troppo spesso i consumatori erano indotti in errore da prodotti di scarsa qualità che violavano i diritti del marchio e ingannavano sulla provenienza poco chiara in vendita sullo shop online più popolare del globo.
Eppure non si tratta di una novità, perché il primo gennaio dell'anno in corso è stata la filiale americana a interrompere le consegne negli Usa, sempre per le stesse ragioni, con il Ceo di Birkenstock Usa, David Kahan, che sbottò definendo l'atteggiamento di Amazon come «una forma di pirateria moderna». La casa tedesca nata nel 1774 e nota per i comodi sandali dalla suola in gomma rimprovera alla piattaforma online di non fare tutto ciò in suo potere per prevenire le violazioni. Pronta la replica di Amazon: «Proibiamo la vendita di prodotti fraudolenti e rimuoviamo gli articoli che violano le nostre regole. Investigheremo e prenderemo provvedimenti adeguati».
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Ultimo aggiornamento: Martedì 12 Dicembre 2017, 05:01
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