Accusato delle botte a Leo tenta di impiccarsi in cella
«Ho la coscienza pulita» aveva detto il giovane agli inquirenti. Eppure la notte prima dei funerali del bimbo, a cui martedì hanno assistito centinaia di persone nel Duomo di Novara, ha tentato di farla finita facendo un cappio con una striscia di lenzuolo e appendendosi alle sbarre della sua cella.
Musi, con problemi di droga e numerosi precedenti sulle spalle, è in cella da venerdì scorso, quando gli agenti della squadra mobile di Novara lo hanno arrestato insieme alla compagna. Solo 24 ore prima era stata lei a telefonare al 118: «Mio figlio è caduto dal letto, si sente male». Leo era arrivato in ospedale già cadavere. E l'autopsia ha rivelato una serie di traumi e un'emorragia al fegato causata da un violento colpo all'addome, probabilmente un calcio.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 30 Maggio 2019, 05:01
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