Porta Romana, scalo vendesi

Giovanni Migone
Nuovi passi avanti per lo sviluppo dello scalo ferroviario di Porta Romana: entro gennaio Fs Sistemi Urbani lancerà la manifestazione di interesse al mercato per trovare un investitore-sviluppatore per l'area.
«Riteniamo che entro giugno avremo la possibilità di scegliere chi comprerà tutto il lotto dell'area» ha spiegato ieri l'amministratore delegato Umberto Lebruto, a margine della commissione comunale Urbanistica. Lo scalo, su cui sorgerà il villaggio olimpico da 1260 posti letto e 700 stanze di Milano-Cortina 2026, presenta quindi un'agenda «molto fitta per arrivare preparati all'appuntamento dei Giochi», con la deadline per chi comprerà l'area del giugno 2025, data in cui, aggiunge Lebruto «sarà necessario consegnare a chi gestirà il villaggio olimpico le opere realizzate per i Giochi». Intanto, ha aggiunto ancora l'ad di Fs Sistemi Urbani, è quasi terminata l'analisi del rischio e il progetto delle bonifiche, «in modo da permettere a chi si aggiudicherà l'area di sapere quanti soldi andranno investiti per bonificare i terreni».
Per quanto riguarda le infrastrutture, invece, l'idea iniziale di costruire una nuova stazione all'interno dell'area dello scalo viene abbandonata: «Con Regione, ferrovie e il Collegio di Vigilanza - ha spiegato l'assessore all'Urbanistica Pierfrancesco Maran - lavoreremo per un ammodernamento dell'attuale stazione, collegandola con la fermata della M3 di piazzale Lodi». Inoltre, grazie al contributo del mondo ferroviario, e in particolare di Rfi, verranno interrati circa 100 metri di binari, per permettere di avvicinare il quartiere di Porta Romana e l'area della Fondazione Prada con la stazione della metropolitana gialla. Un interramento di circa 5 metri di profondità che quindi non andrà a toccare la falda acquifera sottostante, mentre sopra le rotaie dovrebbe sorgere, ha spiegato Maran, «una collina verde».
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Gennaio 2020, 05:01
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