Movida, la rivolta dei residenti: «Siamo ostaggio della violenza»

«Non è malamovida, ma violenza pura». Così Gabriella Valassina del Comitato Navigli commenta quanto accaduto in via Valtellina. «La movida disordinata, quella che ci preoccupa, non è soltanto legata all'inquinamento acustico e al degrad» spiega «ma riguarda anche un progressivo degenerare dei comportamenti». La situazione è uguale in tutti i quartieri assaltati dal popolo della notte. «Basta un niente perché scoppi una rissa anche in Darsena», prosegue Valassina. «I ragazzi sono alterati dall'alcol e ogni volta si rischia grosso. Alcuni titolari dei locali sono stati costretti a dotarsi di bodyguard per proteggere se stessi e i clienti». Per sollevare la questione sicurezza e tutti i disagi recati dalla movida, che s'appresta, con l'estate, a entrare nella fase più calda, i comitati cittadini hanno indetto oggi un'assemblea al Cam di via Scaldasole. Lo slogan già dice tutto: «Zone rosse o sensibili: specchietto per le allodole?». Il riferimento è alle «zone rosse» del ministro degli Interni Matteo Salvini che non potrebbero essere frequentate da balordi e spacciatori. Alle «zone rosse» il Comune ha detto no, identificando però tre quartieri sensibili (Darsena, Arco della Pace, via Padova) dove ci saranno più controlli anti-spaccio. «Ma non è solo un problema di spaccio», attacca Valassina. (S.Rom.)
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Maggio 2019, 05:01
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