Mamma licenziata, presidio a Corsico: «Ikea, vergognati»

Mamma licenziata, presidio a Corsico: «Ikea, vergognati»
«Avevo solo chiesto che mi venissero un po' incontro». È scoppiata a piangere, sul palchetto improvvisato davanti alla sede di Corsico, Marica Ricutti, la donna di 39 anni licenziata dopo 17 anni da Ikea perché per badare ai due figli piccoli - uno di 5 anni è anche disabile - non riusciva più a rispettare i turni imposti dalla multinazionale dell'arredamento. I colleghi l'hanno incoraggiata con un lungo applauso. «Voglio solo che queste cose non accadano più - ha continuato Ricutti - siamo lavoratori e vogliamo lavorare, ma abbiamo anche una vita e va tenuta in considerazione».
Duecento dipendenti del colosso svedese ieri hanno organizzato un presidio davanti alla sede di Corsico per mantenere viva l'attenzione sulla vicenda. Un'astensione dal lavoro durata otto ore che si è allargata anche alle sedi di Carugate e San Giuliano Milanese: ha aderito il 70% dei lavoratori - secondo la Filcam Cgil - molti meno secondo l'azienda, secondo cui a Corsico si sono fermate 47 persone su 1407. «Smitizziamo la storia dell'algoritmo che decide tutto - è la nota dell'azienda - i turni vengono determinati in base alle esigenze dei vari reparti».
Di tutt'altro avviso i dipendenti, che ieri sventolavano cartelli con scritto: «Pessima Ikea: vergognati». «Chiediamo che Ikea riassuma Marica, visto che si è trattato di un licenziamento ingiusto».(G.Obe.)
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Dicembre 2017, 05:01
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