Jain, da Makeba ai Daft Punk

Jain, da Makeba ai Daft Punk
Massimiliano Leva
Di questi tempi basta un singolo per diventare famosi.
È accaduto a Jeanne Louise Galice, in arte Jain, sabato al Fabrique. Era il 2016 quando questa giovane (classe 1992, originaria di Tolosa) si faceva ascoltare raggiungendo la cime delle classifiche con il singolo best seller Come. Una carriera che come un elastico veniva lanciata, trasformandola in una delle donne più applaudite del pop. Uno strano mix sonoro il suo, quasi una commistione di generi senza confine, sicuramente generata dall'esperienza di Jain, padre francese e di madre malgascia, e una adolescenza tra Francia, Emirati Arabi e Congo. «Sono cresciuta ascoltando i dischi che mi faceva sentire mia madre, da Otis Redding a Ella Fitzgerald. Poi ho scoperto l'Africa nei viaggi con la mia famiglia, dietro a mio padre che lavorava per una importante compagnia petrolifera. Sino a quando sono stata folgorata dall'elettronica francese, dai Daft Punk ai Justice. La mia musica risente di tutto questo e forse anche per questo motivo la trovo sempre libera da ogni etichetta».
L'ultimo disco è Alright, tra i più venduti in Francia. Lo presenta sabato sera con tutti i suoi più famosi brani di carriera.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Dicembre 2018, 05:01
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