Catturati i rapinatori degli orologi deluxe

Salvatore Garzillo
In questa operazione ci sono le due facce di Napoli: da una parte la banda di trasfertisti dello scippo che partiva dalla città partenopea per strappare Rolex nelle vie del centro di Milano, dall'altra una banda di poliziotti, in larga parte campani, che sono riusciti ad arrestarli tutti, attribuendo precise responsabilità e ruoli. Gli uomini della squadra mobile hanno chiamato l'operazione Rolex 2018, una sorta di aggiornamento a quella Rolex 2009 che aveva portato all'arresto di un'altra paranza di rapinatori di orologi.
Stavolta il bottino è di oltre 100mila euro e sono sei i destinatari dell'ordinanza firmata lo scorso 25 settembre dal gip Anna Magelli, su richiesta del pm David Monti. Sei anche i colpi contestati (di cui 5 riusciti e uno tentato), commessi in via Chiossetto, piazza Grandi, via Beatrice d'Este, va Albertario e via Doria tra il novembre 2017 e il marzo 2018, quando quattro dei membri della banda vennero arrestati in flagranza: Roberto Santopaolo di 35 anni, Antonio Mazzocchi di 37, Giuseppe Prinno di 52, il cugino omonimo di quest'ultimo Giuseppe Prinno, di 43. Questi quattro sono stati raggiunti dal provvedimento mentre scontavano già una condanna.
Gli unici catturati ieri mattina dagli investigatori diretti da Francesco Giustolisi sono Alessandro Canneva, 48 anni, ed Ernesto Spaziale, 41. Canneva, socio e titolare di un ristorante in zona corso Vercelli, era il basista a Milano e aveva il compito di trovare alloggio agli scippatori. Doveva prenotare i posti letto fingendo che fossero muratori in trasferta per ristrutturare il proprio locale. Spaziale, invece, si occupava di trasportare i mezzi dei rapinatori da Napoli a Milano a bordo di un furgone. In questo modo pensavano di lasciare meno tracce dei loro spostamenti.
In realtà sono stati incastrati da un'abitudine: l'uso di una moto Honda Hornet, un mezzo che elogiavano per la sua maneggevolezza nel traffico, elemento fondamentale per scappare subito dopo il colpo. A differenza di altre bande di scippatori, solo in un caso hanno usato lo stratagemma dello specchietto piegato: loro preferivano attendere che la vittima scendesse dall'auto per aggredirla.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Settembre 2019, 05:01
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