Milano, tenta una rapina con una mannaia.
Pregiudicato chiama la polizia: "Senso civico"
di Salvatore Garzillo
A segnalare il colpo è stato un noto pregiudicato della zona, un 50enne ben conosciuto dai poliziotti e dal dirigente del commissariato, Antonio D'Urso. Proprio a quest'ultimo si è rivolto l'inaspettato informatore, che alle 19 di ieri lo ha incrociato all'ingresso degli uffici di via Satta. «Buonasera dottore, è in corso una rapina al Billa di via Amoretti, a 500 metri da qui. Ora non dica più che non ho senso civico». L'uomo si è riferito all'abitudine di D'Urso di ripetere come un mantra la necessità di maggiore senso civico da parte dei cittadini per ottenere un reale miglioramento del quartiere. Una richiesta esposta molte volte durante i frequenti incontri con i residenti, organizzati già l'indomani dell'inizio della faida dei boss Tatone.
Pochi secondi dopo aver ricevuto l'informazione, D'Urso ha inviato sul posto sei agenti. Uno di loro ha puntato la pistola contro il rapinatore e lo ha costretto ad arrendersi. Alla vista delle divise Nicolò Emiliano Rubini, 23enne con numerosi precedenti specifici e uno per violenza sessuale, non ha opposto resistenza. Ha poggiato la grossa mannaia a terra e si è steso in attesa di essere ammanettato. Stupore e sollievo per i tanti clienti che in quel momento stavano facendo la spesa al supermercato.
Nell'appartamento di Rubini è stato trovato un kit con molti coltelli di diverse dimensioni. «Scelgo la dimensione dell'arma a seconda del negozio che ho in mente di rapinare e del bottino che immagino di ottenere» ha ammesso agli investigatori, ai quali ha anche spiegato che i soldi gli servivano per comprare la droga. Sono cinque i colpi messi a segno da marzo, tutti con le armi del suo ceppo da cucina.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Settembre 2014, 11:49
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