Milano, buco record da 750mila euro in agenzia di scommesse: indagato il cassiere
Nel giro di poco più di due settimane dalle casse di un'agenzia di scommesse Sisal a Milano sarebbero spariti circa 750mila euro. Un ammanco di denaro che ha portato la Procura milanese a contestare il reato di appropriazione indebita ad uno dei quattro cassieri della ricevitoria, il quale, però, attraverso il suo legale, l'avvocato Angelo Pariani, dichiara la sua «estraneità» alle accuse. Nei giorni scorsi, il pm di Milano Lucia Minutella ha notificato al cassiere, che ha 33 anni, l'avviso di conclusione delle indagini in vista della richiesta di processo (il reato contestato non prevede l'arresto). Stando all'imputazione, l'uomo «in qualità di dipendente di Sisal spa, svolgendo temporaneamente (in occasione del periodo di ferie del collega) le mansioni proprie del responsabile di sala», tra cui la «gestione generale delle casse» e la «relativa rendicontazione», si sarebbe appropriato di «748.800» euro. Il cassiere, secondo l'accusa, si sarebbe intascato quei soldi tra il 20 maggio e il 7 giugno scorso, approfittando dell'assenza del collega capo sala e rimanendo «negli uffici» dell'agenzia di scommesse anche di notte dopo «l'orario di chiusura», cagionando a Sisal, parte offesa, «un danno patrimoniale di rilevante gravità». «Il mio cliente - ha spiegato l'avvocato Pariani - dimostrerà in giudizio la sua estraneità ai fatti». Secondo la difesa, infatti, l'accusa dovrà dimostrare chi abbia portato via quei soldi, quando e in che modo, perchè anche gli altri colleghi cassieri avevano accesso, come l'indagato, alla cassaforte dove depositavano i soldi degli scommettitori a fine giornata indicando la cifra raccolta da ogni cassa. E, sempre secondo la difesa, l'indagato aveva soltanto la qualifica di 'semplicè cassiere, con relativo stipendio, e non quella di responsabile di sala.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 24 Settembre 2015, 18:55
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