Luca, 29 anni, è il poliziotto eroe che ha ucciso Anis Amri a Milano

Luca, 29 anni, è il poliziotto eroe che ha ucciso Anis Amri a Milano
L'agente di polizia che è stato ferito da Amri si chiama Christian Movio, ha 36 anni, ed è del Commissariato di Sesto San Giovanni. L'agente scelto è ricoverato all'ospedale di Monza con un proiettile conficcato in una spalla. Deve essere operato, ma le sue condizioni sono buone. 

Christian Movio, l'agente scelto del commissariato di Sesto San Giovanni ricoverato ora al San Gerardo di Monza dopo essere stato ferito a una spalla da Amri, è originario della provincia di Udine. Lo si apprende da fonti investigative. All'ospedale San Gerardo di Monza previsto da parte del personale medico intorno a mezzogiorno un incontro con i giornalisti per riferire delle condizioni di salute dell'agente.



Il poliziotto scelto Christian Movio è in questo momento sottoposto ad un intervento chirurgico per estrarre il proiettile sparato dal terrorista di Berlino, Anis Amri ed incluso nella spalla destra. Movio, di 36 anni, di Latisana (Udine), è ricoverato al San Gerardo di Monza ed è operato dall'equipe del professor Zatti. Lo ha detto il direttore sociosanitario dell'ospedale, Silvia Lupiccoli.  «Le condizioni del ferito sono rassicuranti, quando è arrivato in pronto soccorso si è subito visto che non era in condizioni critiche, è sempre stato vigile». Così il direttore socio sanitario del San Gerardo di Monza Silvia Lupiccoli ha informato la stampa delle condizioni di Christian Movio, il poliziotto ferito da un colpo di pistola la notte scorsa a Sesto San Giovanni dal killer di Berlino. «Il ferito è arrivato al pronto soccorso alle 4,10 ed è stato trasferito alle 5 in reparto - ha detto Lupiccoli - dove è in corso l'intervento per estrarre il proiettile incluso nella spalla destra». 

LUCA, POLIZIOTTO EROE Ad uccidere il terrorista Anis Amri è stato un agente in prova al Commissariato di Sesto San Giovanni. Si chiama Luca Scatà, ha 29 anni. Luca Scatà, 29 anni, di Canicattini Bagni, in provincia di Siracusa, l'agente che ha sparato all'attentatore di Berlino, ha studiato al liceo del suo paese, poi dopo due anni di Ingegneria Informatica a Catania, nel 2011 ha fatto un anno di servizio volontario nell'Esercito. Successivamente ha superato il concorso in polizia e attendeva l'assegnazione definitiva. Il padre, Giuseppe, è dipendente comunale, la madre casalinga e ha una sorella di 26 anni, laureata in Psicologia. 
 
 

Il killer di Berlino era in Italia: ucciso da polizia dopo un controllo

Sono tantissimi i post e i commenti sulla bacheca Facebook del giovane poliziotto: in tantissimi negli ultimi minuti hanno lasciato un messaggio per il 29enne che con coraggio e prontezza ha sparato al terrorista tunisino responsabile della strage a Berlino, dopo un semplice controllo in cui l'uomo aveva tirato fuori una pistola e sparato, ferendo il suo collega.

«Ho sentito Luca questa mattina presto. Mi ha chiamato per tranquillizzarmi temendo che avessi sentito alla tv della sparatoria e che fossi preoccupata. Mi ha detto che stava bene». Parla la madre di Luca Scatà, l'agente di polizia che ha sparato al tunisino accusato della strage di Berlino. «La polizia è sempre stata il suo sogno - spiega - Noi eravamo preoccupati ma l'abbiamo assecondato. Luca è forte e determinato e noi ne siamo orgogliosi». «Fa impressione pensare che due ragazzi abbiano percorso strade così diverse, mi spiace che sia morto un giovane, ma sapeva i rischi a cui andava incontro». 

«Ringrazio Dio che sia vivo. È un ragazzo coraggioso e ha fatto il suo dovere». Lo dice Giuseppe Scatà, dipendente comunale di Canicattini Bagni (Sr), il padre di Luca Scatà, l'agente di polizia coinvolto nella sparatoria in cui è rimasto ucciso il tunisino accusato della strage di Berlino. «Quando l'abbiamo sentito al telefono stamattina presto - racconta - non sapeva ancora che il ragazzo morto fosse l'attentatore».

«Sono ancora molto agitata - racconta la madre dell'agente - ma so che sta bene. Mi ha detto che ci sentiremo più tardi perché ora deve essere interrogato dai magistrati. Io aspetto che mi chiami, mi faccio da parte perché capisco che prima viene il lavoro». La madre dell'agente prosegue: «gli mancavano pochi esami all'università, ma lasciò perché voleva entrare nelle forze dell'ordine. L'ha sempre desiderato. E siccome non è molto alto, temeva di essere scartato, ma fortunatamente ce l'ha fatta».

«È sempre stato forte, maturo, deciso - continua - Dopo il concorso ha fatto la scuola di Campobasso e a novembre ha fatto il giuramento. Ci siamo andati tutti. La sede di Milano l'ha scelta lui. A febbraio sarà effettivo». «Coi colleghi si trova bene - dice la donna, casalinga - Luca è uno socievole, fa amicizia subito e non si lamenta mai, non dice mai di essere stanco». «Sarebbe dovuto tornare per le vacanze - conclude - ora vediamo se sarà possibile». Luca ha una sorella che studia Psicologia a Padova. 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 23 Dicembre 2016, 15:56
© RIPRODUZIONE RISERVATA