Carla e Sara, entrambe bruciate vive:
"Io sono sopravvissuta, non so cosa è peggio"

Carla e Sara, entrambe bruciate vive: "Io sono sopravvissuta, non so cosa è peggio"
Carla Caiazzo e Sara Di Pietrantonio hanno un destino in comune: entrambe sono state bruciate vive dai propri ex fidanzati. Ma Carla è stata lasciata in vita e, dopo la corsa disperata in ospedale, è riuscita a sopravvivere.

Sara Di Pietrantonio, invece, è morta, a causa delle ferite gravi procurate dal suo ex fidanzato e a causa della noncuranza degli automobilisti transitati sul luogo dell'incidente, che si sono rifiutati di fermarsi per prestarle soccorso.

Carla è stata intervistata dal Corriere: ha una voce addolorata per la scomparsa di Sara Di Pietrantonio: "Ancora. È successo ancora. Non è possibile che nessuno riesca a fermare questi bastardi. Lei è morta, il mio assassino mi ha uccisa lasciandomi viva. E non so cosa è peggio", ammette al Corriere. Carla quattro mesi fa fu aggredita dal suo ex fidanzato a Pozzuoli: venne bruciata viva e ora ha superato il suo 15esimo disperato intervento nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Cardarelli: "Chiamate la mamma della povera Sara. Ci voglio parlare - continua Carla, felice di essere rimasta in vita anche per restare al fianco della sua bimba -. Sì, sono fortunata perché c’è Giulia Pia. Ma non so fino a che punto riuscirò ad essere una madre vera. Una madre viva. Quella povera ragazza ha perso la vita, era così bella. Danzava, studiava. Come è possibile che non l’hanno aiutata? Perchè quei due automobilisti non si sono fermati. Riusciranno a dormire per quel che potevano fare e non hanno fatto?".

La sua grande voglia è quella che si parli sempre di più di questi drammatici incidenti: "Perchè dopo che se ne è parlato, poi la gente dimentica. Invece le donne non dovrebbero mai dimenticare. E non dovrebbero avere paura. Sara è stata uccisa dall’ex fidanzato, ma lui così come anche il papà di mia figlia, prima di arrivare a tanto, qualche piccolo segnale l’aveva dato. Ecco, non bisogna avere paura di denunciare anche l’episodio più insignificante. Purtroppo ho imparato a mie spese che non sappiamo mai chi abbiamo di fronte".
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Giugno 2016, 15:43
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