Obama a Selma cinquant'anni dopo la marcia:
"In America il razzismo non è finito"

Obama in marcia a Selma cinquanta anni dopo: "In America il razzismo non è finito"
WASHINGTON - "Il lavoro non è terminato". Il presidente Usa Barack Obama ricorda a Selma, in Alabama, la marcia per i diritti civili che ha segnato una svolta nella storia degli Stati Uniti, garantendo il diritto di voto agli afro-americani degli Stati del Sud. E lo fa a poche ore di distanza dall'uccisione di un 19enne nero da parte di un agente della polizia a Madison, nel Winsconsin.



L'anniversario cade in un momento di tanti episodi legati al razzismo, l'ultimo il caso di Madison, con la polizia nel mirino e rabbia e tensioni che spesso sconfinano in violenza. In questo quadro Obama si trova in una posizione difficile. Da un lato accusato di non fare abbastanza per affrontare il razzismo, dall'altra parte ossessionato dal non apparire di parte.



«Selma è ora», ammonisce Obama, riferendosi alla piaga razziale ancora non sconfitta negli Stati Uniti. Il presidente rilancia anche una sfida sul fronte dei «nuovi diritti civili», quella dei gay. Favorevole alle coppie dello stesso sesso, l'amministrazione Obama si rivolge senza mezzi termini alla Corte Suprema, che avvierà l'esame del divieto delle nozze gay imposto in quattro stati americani il 28 aprile.
Divieto che secondo il presidente è contrario alla costituzione presuppone che le coppie gay e i loro figli «siano famiglie di seconda classe». Quindi il parallelo con i neri americani: «gli stati non possono proibire i matrimoni fra razze diverse, e non possono proibire neanche quelli fra lo stesso sesso». Obama è a Selma assieme alla First Lady, Michelle Obama, e alle figlie, Malia e Sasha. Presenti alle celebrazioni anche un centinaio di membri del Congresso, inclusi molti repubblicani inizialmente non attesi. Nei giorni scorsi le critiche per la mancanza di un'adeguata rappresentanza di politici di destra aveva animato il dibattito. Sono invece presenti il senatore Tim Scoot, repubblicano del Sud Carolina, e il leader della maggioranza alla Camera, Kevin McCarthy. Alle celebrazioni partecipa inoltre l'ex presidente, George W. Bush, che nel 2006 firmò la riautorizzazione per il Voting Rights, la storica legge promossa da Martin Luther King per escludere ogni discriminazione razziale alle urne. «Vogliamo che gli americani vedano che l'Alabama è un posto diverso rispetto a 50 anni fa. Siamo orgogliosi dei progressi che abbiamo fatto», proclama il governatore dell'Alabama, il repubblicano Robert Bentley.

Ultimo aggiornamento: Domenica 8 Marzo 2015, 09:52
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