Jobs act, a marzo 92mila posti di lavoro in più.
Un terzo sono a tempo indeterminato

Jobs act, a marzo 92mila posti di lavoro in più. ​Un terzo sono a tempo indeterminato

di Mario Fabbroni
ROMA - Il Governo dà i numeri del Jobs Act.





In un mese, il primo con il nuovo regime, ci sarebbero state 641.572 nuove assunzioni a fronte di 549.273 cessazioni. Come dire che marzo 2015 è stato caratterizzato da 92mila contratti in più. In 31mila casi è stata sfruttata la decontribuzione triennale prevista dalla legge di Stabilità. Insomma, il contratto a tutele crescenti, che riguarda i rapporti di lavoro a tempo indeterminato, pare proprio che piaccia. Il Ministero del Lavoro precisa che i dati sono al netto del lavoro domestico e della Pubblica amministrazione, comunque da considerarsi provvisori.



«Bisogna essere misurati e cauti, nel senso che stiamo parlando di contratti di lavoro, non di nuovi posti di lavoro», ha infatti sottolineato il ministro Giuliano Poletti. Mentre il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, commentando a caldo, ha aggiunto che «quelli rilevati dall’Istat sono dati confortanti. Naturalmente bisogna prenderli con cautela. Però sono dati che incoraggiano la fiducia, cosa essenziale».



Invece resta negativa l’analisi del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso: «Ma di quali dati stiamo parlando, quelli dell'ufficio stampa propaganda?». L’Istat registra, sempre nel mese di marzo, una netta espansione del commercio estero extra Ue rispetto al mese precedente (+2,2%). E la Coldiretti afferma che è boom con gli Usa: +44%.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Aprile 2015, 08:01