Un graduale recupero interiore dell’autrice attraverso una profonda analisi, per una nuova nascita nella consapevolezza, continuamente in bilico tra l’orgogliosa affermazione della sua indipendenza e l’inevitabile bisogno di amore. Tutto ha inizio dal ritrovamento, nel cassetto di un comodino, del diario della madre: da lì, quasi inaspettatamente, comincia il difficile percorso a ritroso prima della bambina, poi dell’adolescente.
Una strada segnata dalla violenza del padre verso la moglie, in un quadro familiare dominato dalla paura e dalla sopraffazione, dove madre e figlia vivono inevitabilmente un legame viscerale e profondo. Unite e, allo stesso tempo divise, dal sentimento per quel maschio così abile a usare violenza psicologica e fisica per raggiungere i propri scopi e sottolineare il potere. Un personaggio odiato e amato, a tal punto da considerarlo una guida, finendo di fatto in una trappola mortale.
Cristina Pitrè, Un pezzetto di vita così, gruppo Albatros Il Filo, 278 p, 14,90 euro.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 29 Settembre 2022, 11:17
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