Roma, tutti contro la "porchetta di marmo" a trastevere. Animalisti inviperiti: «Rimuovetela subito». Alfonsi «Opera d'arte contemporanea»

Roma, tutti contro la "porchetta di marmo" a trastevere. Animalisti inviperiti: «Rimuovetela subito». Alfonsi «Opera d'arte contemporanea»

La disfida della porchetta. L'ultima polemica, tutta romana, riguarda - incredibilmente - una enorme statua di una porchetta. Infatti, nel cuore del primo municipio, a Trastevere, ha fatto capolino un'imbarazzante "opera d'arte" contemporanea. Un maiale di marmo di circa due tonnellate, piombato nel bel mezzo del popolare quartiere, e che sta scatenando parecchie polemiche. 

A realizzarla è stato Amedeo Longo, studente al primo anno di magistrale alla Rufa (Rome University of Fine Arts), e "campeggia" a piazza della Malva a Trastevere. Anche il nome lascia interdetti:  "Dal panino si va in piazza". In sostanza si tratta di un maiale morto, legato, "cotto" e pronto da mangiare.  Una porchetta, insomma. Di dubbio gusto, vien da dire. Rientrerebbe in un'iniziativa del I Municipio col patrocinio del Campidoglio e del Mibac nei 4 antichi rioni di Trastevere, Parione, Campo Marzio e Trevi. Il tutto servirebbe a valorizzare il Made in Italy, anche dal punto di vista culinario. E anche qui qualche dubbio è più che lecito.

E Roma si divide, ad iniziare dai candidati sindaco. Ad aprire la giostra dei commenti è stato Carlo Calenda, che ha punzecchiato la presidente del Primo Municipio, Sabrina Alfonsi. "Siccome a Roma non abbiamo abbastanza animali di vario genere, l'amministrazione ha deciso di abbellire la città con questo meraviglioso maiale in marmo"

Scatenati anche gli animalisti, ovviamente, che chiedono subito la rimozione dell'opera. 

«Proviamo ribrezzo e sconcerto di fronte a una tale schifezza che qualcuno definisce arte - si legge nella nota dell'associazione Italiana difesa animali e ambiente - e per la mancanza di rispetto verso i maiali, animali tra più uccisi e macellati nel mondo occidentale.

Pensiamo che in Italia solo in questi primi mesi del 2021 ne sono stati macellati 3.645.144. Si tratta di animali sensibili e intelligenti che vengono uccisi spesso in maniera atroce, e mentre a Cremona si manda a processo il titolare proprio di un macello suino per i maltrattamenti inflitti ai maialini prima della loro morte, a Roma qualcuno vede bene di realizzare una statua alla porchetta. Chiediamo- concludono gli animalisti di Aidaa - che il comune e la sindaca Raggi rimuovano questo orrore».

LA REPLICA DI SABRINA ALFONSI

«Per la prima volta, come non succedeva da molti anni a questa parte Roma, in particolare il primo Municipio della città, ha deciso di aprirsi all'arte contemporanea non rivolgendo l'attenzione ad artisti affermati e conclamati che hanno già un loro percorso, ma chiedendo agli studenti, ai futuri artisti in formazione, di lavorare e offrire la loro idea di Roma, tenendo conto dell'ispirazione che i luoghi stessi possono produrre dalla loro stratificazione millenaria». Così Sabrina Alfonsi, presidente del I Municipio cerca di trovare una "nota positiva" in quanto accaduto. «Un'idea di città democratica, come piace a noi, prevede il confronto alla sua base - aggiunge Alfonsi - Le polemiche di queste ore su una delle installazioni, da parte di associazioni animaliste e cittadini sensibili al tema, ci porta a rilanciare proprio il confronto. Anche perché parliamo di arte contemporanea, che tra le sue peculiarità ha elementi di provocazione, e non di animali morti. Grazie all'opera in oggetto è stato riportato in vita un dibattito sul rapporto tra uomo e animali allevati per il consumo che era morto e sepolto. Per questo abbiamo proposto di organizzare alle stesse, che si sono immediatamente rese disponibili, un incontro in piazza con le diverse associazioni, gli artisti, le Istituzioni e i cittadini che vorranno partecipare. Il tutto nel rispetto delle sensibilità collettiva. Farà del bene a tutti e soprattutto ai giovani artisti che attraverso questo confronto potranno apprendere il significato di arte pubblica e contribuire alla ricostruzione di quel tessuto sociale di cui abbiamo tanto bisogno e che è il fine ultimo del progetto 'Piazze romanè».


Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Giugno 2021, 23:50
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