La pochette rosa "C***o guardi" contro le molestie sulle donne: l'iniziativa nella metro di Roma

L'iniziativa è partita da un gruppo di studenti dello Ied che raccoglie le testimonianze delle vittime sui social

La pochette rosa "C***o guardi?" contro le molestie sulle donne: l'iniziativa nella metro di Roma

di Redazione Web

Una pochette rosa fucsia è abbandonata sui sedili di un vagone della metropolitana di Roma. Una volta aperta la zip, si scopre un biglietto: «Entro nella metro, mi siedo e dopo un po’ un signore di mezza età che stava in piedi si siede nei sedili di fronte a me e comincia a fissarmi - prosegue - Sentendomi a disagio distolgo lo sguardo, ma quando incrocio di nuovo il suo, mi rendo conto che mi stava guardando la gonna».

Si tratta di Ilaria che è stata  oggetto indesiderato di sguardi inopportuni nel viaggio da Cipro a Termini, sulla linea A. Per dare voce alle tante ragazze molestate a livello visivo o fisico sulla metropolitana, è partita ad inizio aprile l'azione di guerrilla marketingCa**o guardi” da un'idea di un gruppo di studenti dell'Istituto Europeo di Design della città.

L'iniziativa ha scoperchiato un vaso di Pandora

Le pochette sono state lasciate a decine sulle linee della metro.

Ognuna con un racconto scritto a mano accompagnato da un oggetto che identifica la storia, come la graffetta con cui giocherella Alice per il nervoso o il burrocacao che Martina stava mettendo quando è stata importunata, e da un adesivo con il nome dell’iniziativa.

Nella sezione del sito dedicata alle testimonianze Eleonora riporta che, mentre si alzava per scendere alla sua fermata, il signore seduto vicino a lei le ha infilato velocemente la mano in mezzo alle gambe e poi è tornato a guardare il telefono come se nulla fosse. Possibile che nessuno se ne sia accorto? «Il mio racconto alla fine è stato archiviato come “cosa strana successa in metro"» ricorda «Non è una cosa strana, è una cosa orrenda».

Chiara, invece, riferisce che su un vagone molto affollato della metro B a Piramide direzione Rebibbia ad un certo punto inizia a sentire una pressione. Abbassa lo sguardo e scopre che un uomo di mezza età le sta strusciando il pene eretto sulla sua mano. La ragazza si toglie di scatto ma lui si mette una mano "in tasca" e la agita freneticamente tenendolo in mano. Come in diversi racconti, «nessuno dice niente, nessuno sembra essere interessato». Chiara si allontana sfogando la sua rabbia sull'elastico dei capelli, che stringe con forza.

Perché la scelta di Ca**o guardi

La frase «Ca**o guardi», per i cinque studenti ideatori, è ciò che le donne vorrebbero dire tutte le volte che si sentono a disagio per occhiate moleste, senza, purtroppo, avere quasi mai la forza di dirlo. Lo scopo è accendere un faro sulle situazioni inaccettabili che il genere femminile deve affrontare quotidianamente in metro. 

«Quest’azione non è solo un atto di protesta - fa notare Francesca, una delle ragazze del gruppo - ma un passo tangibile verso una maggiore consapevolezza e azione. Vogliamo trasformare il silenzio in parole e la paura in forza. Siamo qui per dimostrare che insieme possiamo fare la differenza e creare un ambiente più sicuro e rispettoso per tutte».

L'intera operazione è stata documentata su Instagram, TikTok, X e sul sito web (http://www.cazzoguardiroma.org/), su cui le donne hanno continuato a scrivere anche dopo il termine dell'iniziativa. 

Come continuerà l'iniziativa di sensibilizzazione

Grazie a questa esperienza, gli ideatori hanno capito che molte persone non riconoscono il disagio che ogni giorno le donne sono costrette a subire nei mezzi pubblici. «Il progetto sta crescendo rapidamente - gli studenti informano Leggo.it - Stiamo valutando di espanderci e di non rimanere legate solo alla città di Roma». L'iniziativa è stata una campagna di lancio per un progetto che ha l'ambizione di raggiungere più persone possibili sul territorio italiano. 

«Risulta necessario portare avanti un’azione di sensibilizzazione che parta dalla diffusione delle testimonianze che riceviamo - dicono - Stiamo lavorando con l'obiettivo di educare e promuovere un nuovo modo di comportarsi per tutti coloro che ignorano ciò che accade a chi li circonda e non comprendono l'importanza di sostenere le donne e le ragazze in difficoltà». Intanto, in questi giorni il gruppo si sta dando da fare per stringere legami con altri profili e organizzazioni che trattano questo tema.


Ultimo aggiornamento: Sabato 20 Aprile 2024, 22:10
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