Ostia, sit-in dei giornalisti fuori dalla palestra. I residenti: "Spada ha fatto bene. La mafia? Non è qua, sta in Sicilia"

Ostia, sit-in dei giornalisti fuori dalla palestra. I residenti: "Spada ha fatto bene. La mafia? Non è qua, sta in Sicilia"
Armati di telecamere e taccuini, decine di giornalisti e videomaker si sono ritrovati questa mattina in via Forni, la strada dove ha sede la palestra di Roberto Spada, uno dei membri dell'omonimo clan fermato ieri dai carabinieri in seguito all'aggressione nei confronti di un giornalista della Rai e del suo operatore.

La manifestazione, nata spontaneamente da alcune associazioni di reporter, è stata organizzata per manifestare solidarietà a Daniele Piervincenzi ed Edoardo Anselmi e per ribadire l'importanza del ruolo dell'informazione anche in un contesto intriso di criminalità, come quello di Nuova Ostia.

«Dal 2013 il Lazio è al primo posto per il numero di giornalisti minacciati. E la maggior parte è contro giornalisti di periferia - ha detto una rappresentante di Assostampa romana -. Quello che è successo ci lascia l'amarezza in bocca. Dovevamo fare di più e di altro per evitarlo. Nonostante tutto continueremo il nostro lavoro. Alla prossima riunione di Stampa romana, in programma mercoledì e che abbiamo spostato nella sede della Federazione Nazionale, verrà anche il ministro Minniti. Speriamo in quella sede di ottenere risultati aggiuntivi, perché oltre la solidarietà ora servono provvedimenti a tutela dei giornalisti».

 
 

IL QUARTIERE: "SPADA HA FATTO BENE". E ATTACCANO CASAPOUND «Come ti sei ripulito le mani, bello mio». È lo sfogo di una delle residenti di Nuova Ostia davanti alle telecamere che oggi hanno sostato davanti alla palestra di Roberto Spada, l'esponente dell'omonimo clan fermato ieri dai carabinieri per l'aggressione nei confronti del giornalista Rai, Daniele Piervincenzi, e dell'operatore, Edoardo Anselmi.

La donna spiega di far riferimento a Casapound e al suo leader locale, Luca Marsella, consigliere municipale in pectore dopo il primo turno delle elezioni di domenica scorsa. «Non è giusto che ora lo discriminano così e lo lasciano così.
Non è corretto secondo me» - dice facendo riferimento a Roberto Spada -.
«Qui si vive da morti di fame - le fa eco un altro residente -io vado a cantare in giro per ristoranti per tirare su la famiglia. State malfamando tutta la zona cò 'sta storia. La mafia non sta a Ostia, sta in Sicilia dove chi sbaglia lo ammazzano sparandogli in testa».

«Secondo me Roberto ha fatto bene - aggiunge la donna accanto a lui -, è arrivato al culmine, dopo cinque anni in cui viene tartassato, massacrato da tutta 'sta politica. Non tollero la violenza però penso proprio che lui sia arrivato al culmine, che non ce l'abbia fatta più. Roberto è sempre stato una persona tranquilla».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Novembre 2017, 15:22
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