Omicidio Willy, Belleggia portato in carcere: sconterà 23 anni. Il timore per la vendetta dei fratelli Bianchi: «È un infame»

Belleggia, l'unico dei tre che si trovava ai domiciliari, ha raggiunto gli altri in carcere. Trasferito dai carabinieri nel penitenziario di Velletri, ora «spera di poter continuare a studiare», dice l'avvocato Vito Perugini

Omicidio Willy, Belleggia portato in carcere: sconterà 23 anni. Il timore per la vendetta dei fratelli Bianchi: «È un infame»

di Redazione Web

Due condanne definitive e un nuovo appello. Non è ancora chiusa la vicenda dell'omicidio di Willy Monteiro Duarte, il 21enne ucciso durante un pestaggio a Colleferro la sera del 6 settembre 2020. I fratelli Bianchi dovranno tornare in aula per un appello bis limitatamente alle attenuanti generiche che gli erano state riconosciute nel primo processo di secondo grado e che aveva portato ad abbassare la condanna dall'ergastolo a 24 anni. Ora i due rischiano nuovamente la condanna del carcere a vita.

Sono invece definitive le condanne a 23 anni per Francesco Belleggia e 21 anni per Mario Pincarelli, gli altri due del branco che aggredirono il 21enne. Belleggia, l'unico dei tre che si trovava ai domiciliari, ha raggiunto gli altri in carcere. Trasferito dai carabinieri nel penitenziario di Velletri, ora «spera di poter continuare a studiare», dice l'avvocato Vito Perugini. «Si stava laureando in ingegneria, era al terzo anno, speriamo ci autorizzino a continuare le lezioni in via telematica dal carcere», continua. 

La paura per la vendetta dei Bianchi

Francesco Belleggia si trovava a domiciliari da tre anni e mezzo.

Restare lontano dal carcere era una "garanzia" di restare lontano da ulteriori guai. Due anni fa il suo legale aveva raccontato il timore di una vendetta dei Bianchi nei confronti di Belleggia, che li aveva accusati nelle deposizioni ai giudici. «Su Francesco, il mio assistito, grava la maledizione dell’infamia, spedirlo in carcere a questo punto vorrebbe dire condannarlo a morte», aveva detto il penalista. Belleggia era stato scarcerato e mandato ai domiciliari subito dopo i fatti: «Mi sono trovato in mezzo alla lite mio malgrado — aveva detto al gip — ho chiesto anche scusa all’altra comitiva per le frasi di Mario (Pincarelli l’altro coimputato, ndr), poi ho reagito alla provocazione di Zurma (Federico Zurma, amico di Willy,ndr), ma ero lontano quando gli altri hanno picchiato Willy». Le sue motivazioni non sono servite a evitargli la condanna a 23 anni.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Aprile 2024, 16:25
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