J.P. Bimeni, da profugo al palcoscenico internazionale della musica

J.P. Bimeni, da profugo al palcoscenico internazionale della musica ha aperto i concerti di Jova

di Silvia Natella
La voce calda e dirompente, il ritmo e le sonorità contaminate dal Jazz, dal Gospel e dal Rock fanno di J.P. Bimeni “Il nuovo Re del Soul”. Il musicista del Burundi, nelle cui vene scorre davvero sangue blu, arriva giovedì al Romauropa Festival con la band The Black Belts dopo aver aperto quest’estate alcuni dei Jova Beach Party. È la prima volta che sale su un palco della Capitale e proprio da qui partirà il tour che toccherà altre città italiane. 

L’album di debutto Free Me, eletto miglior disco dell’anno dalla Bbc 6 Music e Uk Vibe Moko, è un viaggio nella sua Africa e parla di migrazioni, paura, speranza. Un lavoro autobiografico in cui l’artista, degno erede di Otis Redding, racconta di traversate a bordo di piccole imbarcazioni, catene da spezzare, perdite dolorose e amori da ricordare. Discendente dalla famiglia reale del Burundi, a 15 anni è stato costretto a lasciare il suo Paese lacerato dalla guerra civile ed è sopravvissuto a più attentati prima di ottenere lo status di Rifugiato nel Regno Unito. 

Una volta intrapresa la carriera musicale è stato notato dalla Tucxtone Records che lo ha scritturato offrendogli la possibilità di avviare il suo progetto insieme ai The Black Belts, la sua attuale band. L’artista però non dimentica il passato e la sofferenza. La sua esperienza, il suo essere stato sospeso tra la vita e la morte sono parte integrante del suo percorso creativo. 

«Da sempre l’umanità sente il bisogno di conoscere lo scopo ultimo della vita, in molti elaborano le proprie interpretazioni. Per quanto mi riguarda, la vita è semplicemente il nudo desiderio di sentirsi liberi», dice presentando i suoi brani, dalle jam funk come “Honesty” e “Fade Away” alle ballad dall’anima più tipicamente “Deep Soul” come “I Miss You”. J.P. Bimeni fa parte di quella “New wave africana” che sta contagiando l’Occidente e a cui il Romaeuropa Festival ha deciso di dedicare il focus “Diasporas”. Da giovedì a sabato ottobre due concerti a sera saranno ispirati alle musiche dei migranti, un miscuglio di più generi capace di evocare anche canzoni tradizionali del Continente Nero. All’Auditorium Parco della Musica oltre a J.P. Bimeni si esibiranno anche Alsarah and The Nubatones, Blick Bassy e Mayra Andrade.

J. P. Bimeni in tour, Auditorium parco della musica, viale P. de Coubetin 30, Roma giovedì 10 ottobre ore 21, bigl da 15 a 25 euro,auditorium.com
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Ultimo aggiornamento: Martedì 8 Ottobre 2019, 08:25
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