Casamonica, ecco i nascondigli della droga

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di Emilio Orlando
Nascondigli sotto le mattonelle, intercapedini blindate, casseforti murate sotto i pavimenti e anfratti nella vegetazione per nascondere droga. E ancora: denaro contante, gioielli e orologi di valore. A distanza di quarantotto ore dal blitz della polizia municipale, sulla collina del Quadraro si cerca il tesoretto dei Casamonica. Ne sono convinti gli inquirenti: per questo sono iniziate le ricerche nelle aree esterne del bunker della cocaina e dei soldi.
In particolare polizia e vigili stanno concentrandosi sul ritrovamento dello stupefacente: nel blitz, infatti, sono spuntati solo 9 grammi di cocaina, rinvenuta all'interno di una delle 8 ville. Ma gli inquirenti sono sicuri che ce ne sia altra, tanta altra, nei giaridini comuni: gli spazi dove i Casamonica, terminato il turno di spaccio, l'andavano a nascondere per evitare di essere arrestati in caso di controlli.

D'altronde il feudo dello spaccio era vigilato a distanza da vedette reclutate nella malavita straniera, a cui i Casamonica offrivano vitto ed alloggio in alcune roulotte posizionate lungo via del Quadraro e una somma di denaro che gli veniva corrisposta settimanalmente, e che avevano il compito di dare l'allarme quando in lontananza notavano l'avvicinarsi di macchine delle forze dell'ordine o persone ritenute sospette. Come tutte le organizzazioni criminali che gestiscono lo spaccio al minuto nelle piazze e vendono singole dosi di stupefacente, nelle loro abitazioni detenevano soltanto pochi grammi di droga che venivano confezionate e tagliate altrove.

In poche ore, la famiglia Casamonica e i sodali del clan Spinelli, vendevano centinaia di pezzi di cocaina (il butì come lo chiamano in codice gli zingari) con guadagni giornalieri da capogiro. I rifornimenti avvenivano attraverso quelli che nel gergo della malavita si chiamano cavallini: personaggi che avevano il compito di portare al fortino dello spaccio altra droga quando termina. Per non dare nell'occhio e non destare sospetti con il continuo via vai, arrivavano sulla collina del Quadraro passando per la campagna circostante dal parco di Tor Fiscale, utilizzando stradine in terra battuta che si diramano dai campi del parco degli Acquedotti. Questa gestione para militare della vendita di cocaina h24 ha permesso al clan di diventare potenti dal punto di vista economico. In arrivo nelle prossime ore nuove squadre cinofile: la caccia al tesoro continua.

 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 23 Novembre 2018, 09:40
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