Bullo in classe, che offendeva ripetutamente una coetanea chiamandola cicciona, ma timido quando il 14enne è stato portato in questura, accompagnato dai genitori, per ricevere un ammonimento firmato dal questore di Roma, Carmine Belfiore. L'adolescente, al primo anno in un liceo nel popolare quartiere di Testaccio, ha ricevuto una sanzione amministrativa e non una denuncia penale. A richiederlo la decisione saggia, della madre della ragazzina offesa, per dare al 14enne la possibilità di redimersi. Una seconda possibilità, racconta il Corriere della Sera.
Bullo denunciato
I genitori della giovane offesa si sono rivolti agli investigatori del commissariato Celio, per denunciare il caso di cyberbullismo, solo dopo averne parlato con la direzione del liceo, frequentato dalla giovane bullizzata e dal bullo, che sin dall'inizio dell'anno ha continuato ad offendere l'alunna - tra l'altro una della migliori della scuola - anche davanti agli altri coetanei, rendendo il danno morale ancora più grande.
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Insultata su Whatsapp
Dalle offese di persona si è passati a quelle nella chat di classe su Whatsapp, finché una compagna di classe è intervenuta, chiedendogli di smetterla.
Chiamato in questura
«Il ragazzo è stato convocato in Questura con i genitori...l’incontro con i poliziotti è stato per lui anche un momento di riflessione su quello che aveva fatto, affinché non si ripeta più. Il giovane è stato invitato a cancellare tutti i messaggi su Whatsapp e su qualsiasi altra piattaforma relativi alla compagna di classe presa di mira, con l’impegno a non pubblicare più nulla su di lei senza il suo consenso», le parole di Angela Altamura, dirigente dell’Anticrimine, dopodiché il ragazzo pentito ha deciso di aderire al Protocollo Zeus per seguire un percorso di recupero.
Ultimo aggiornamento: Martedì 6 Giugno 2023, 14:26
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